LISTE DEL POPOLO DELLA LIBERTA’ IN LIGURIA…
I PARTITI IMPONGONO I NOTABILI… NESSUNO PARLA MAI DI PRIMARIE… SIAMO ALL’ASSURDO: MUSSO NO, MONTELEONE SI… MA IL POPOLO NON CONTA MAI NULLA ?
Era un argomento che avremmo volentieri evitato, anzi ci eravamo ripromessi di non trattarlo troppo, per rispetto dell’elettorato di Centrodestra che non merita una analisi di vicende abbastanza meschine e tristi, quali le composizioni delle liste elettorali in vista delle elezioni politiche del 13 aprile.
In Liguria, in particolare, dove la lotta è ancora incerta per il premio di maggioranza al Senato (su base regionale), che permetterebbe di far eleggere un numero superiore di aspiranti senatori in caso di vittoria rispetto all’ipotesi opposta, e’ da un mese che i partiti fanno conti su conti. E non se ne viene a capo, visto che ci sono il doppio di candidati rispetto ai posti disponibili. Ognuno con le proprie “medaglie” e “cariche” che ovviamente ritiene superiori a quelle dei concorrenti.
Diciamolo con franchezza: uno spettacolo poco edificante per chi assiste ogni giorno a elencazioni di nomi sui giornali cittadini.
Qua non vogliamo entrare nel merito delle singole persone ( non ci riguarda), i partiti si assumeranno la responsabilità delle scelte che faranno e, se sbaglieranno, ne risponderanno di fronte all’opinione pubblica.
Ma alcune considerazioni vanno fatte, anche alla luce di quanto sta emergendo sulla stampa. A nostro parere il Popolo della Libertà avrebbe dovuto cogliere un segnale importante che proveniva dal proprio elettorato e dare una sterzata decisa che facesse comprendere uno “spirito nuovo” nella scelta delle candidature.
Basta con equilibri tra correnti, basta vecchi tromboni, basta liste dei “raccomandati”, basta capolista che vengono da fuori, basta voltagabbana premiati, largo alle competenze e professionalità .
Primo criterio che avrebbero dovuto adottare: chi ha fatto già tre legislature, si dedichi ad altro (la politica si può fare anche fuori dal Parlamento), senza sconti per nessuno.
Secondo criterio: rinnovare almeno il 50% dei candidati, integrandoli con esponenti di area, magari provenienti dalle professioni e non solo dalle burocrazie di partito. Aria nuova e che venisse recepita come tale anche dall’elettorato.
Terzo criterio: tra i venti “candidati” del Centrodestra, che attualmente si contendono 10 posti , la scelta deve essere lasciata agli elettori e non alle segreterie dei partiti, attraverso delle Primarie , così possono emergere anche figure nuove invece dei soliti noti.
Quarto criterio: basta coi capolista che arrivano da fuori Liguria, non siamo handicappati cronici che abbiamo bisogno di Berlusconi o La Russa o Santanchè o Casini capolista. Che poi magari lasciano il posto a chi sta nascosto dietro i loro nomi o resta a fare il deputato ligure senza fare un cazzo per la Liguria perchè poi opta a favore di un amico in altra Regione.
Quinto criterio: non ripresentare in lista persone “squalificate” moralmente o penalmente, voltagabbana e saltatori di fossi, con precedenti penali o alla buoncostume, gente che rappresenta “lobbies economiche” o che pratica il voto di scambio. Questi soggetti non li vogliamo più vedere in lista nel Centrodestra , sia che si collochino nel Partito del Popolo, sia in partiti di appoggio alla coalizione, sia che facciano riferimento a concetti di Destra.
Facciamo ora riferimento a un caso “esploso” in questi giorni a Genova : Enrico Musso, docente universitario e candidato sindaco della Casa delle Libertà alle ultime elezioni comunali di Genova, in una lettera che ha avuto vasta eco sulla stampa cittadina ha detto: ” Mi dispiace essere stato preso per il culo a livello locale. L’anno scorso ho messo a disposizione faccia e reputazione ( un po’ migliore la mia di quella ai quali l’ho prestata). Ho interrotto una vita professionale intensissima e densa di riconoscimenti internazionali ( ndr : Musso è docente di economia all’Università di Genova), allora la battaglia era impossibile, si partiva con 25 punti in percentuale di scarto a sfavore e nessuno dei politici professionisti voleva farsi male. Allora hanno chiamato me e sono riuscito ad arrivare a ridosso della Sinistra . Sarebbe stato bello vedere impegnati anche l’anno scorso tutti quelli che oggi sgomitano. Avremmo forse vinto. Sono deluso per il degrado in cui versano i partiti. Io mi riprenderò rapidamente dall’emarginazione, un po’ meno rapidamente dallo schifo, credo di essere stato trattato male, di essere stato solo usato. Ciò nonostante continuerò a votare e far votare il Popolo della Libertà , ma questa e’ una politica vergognosa”.
Enrico Musso non è stato inserito dai vertici del PdL tra i “papabili”, scelta legittima, ma non era allora il caso di parlagli prima? Emerge però una novità in queste ultime ore: Rosario Monteleone , ex segretario regionale della Margherita, passato con Dini, ma ancora nella Giunta di Sinistra in Regione Liguria, avrebbe in “quota Dini” un posto sicuro tra i candidati liguri del Popolo della Libertà . Parliamo di uno che attualmente sta ancora a Sinistra in Regione, ma che tra pochi giorni cambierebbe casacca per approdare al Senato o alla Camera con un posto sicuro a rappresentare il Popolo di Centrodestra…vi rendete conto ?
Uno accusato dai suoi avversari interni della Margherita di aver in passato addomesticato i congressi locali con immissione di molti amici calabresi, iscritti in quantità …strani iscritti con multitessera…che poi frequentano e votano anche in altri congressi…un politico di Centro certo, un signore delle tessere e delle preferenze. Che stia pure dove si trova attualmente…
O meglio lui di Enrico Musso?
Il popolo di centrodestra se lo sta chiedendo e si chiede dov’è il cambiamento vero, profondo, radicale …rialzati Italia, certo…ma si rialzino anche tanti dalle poltrone che vorrebbero occupare per non cambiare nulla. I giochetti lasciateli alla Sinistra che ci sguazza. A noi fanno solo incazzare.
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