Editoriale
BERLUSCONI E FINI: NUDI ALLA META … VELTRUSCONI? NO GRAZIE…DESTRA E SINISTRA SONO ALTERNATIVI
Fino a tre settimane fa dovevano andare soli. Berlusconi poteva scegliere se accettare un rinvio delle elezioni e modificare la legge elettorale, anche su ispirazione referendaria, che avrebbe garantito un congruo premio di maggioranza al partito vincente, permettendogli di governare col 55% della rappresentanza parlamentare. Temendo agguati in corsa, ha optato per andare al voto con la vecchia legge che non dà ampie garanzie al Senato.
Il suo Popolo delle Libertà ha annesso Fini che così ha raggiunto l’obiettivo che persegue da anni, ha creato un’alleanza di coalizione con la Lega ( inventandosi il termine giustificazionista di “territoriale”), incorporato piccoli leader che rappresentano ormai solo se stessi ( tipo la Mussolini) e scaricato l’UDC di Casini, la Destra di Storace e il Movimento antiaborto di Ferrara.
Dall’altro lato il Partito Democratico, creato sulla fusione a freddo di diessini e margheritozzi, ha rotto con la Sinistra radicale e, secondo Veltroni, sarebbe andata da sola al voto. Mossa della disperazione che però ha creato un effetto a catena…Berlusconi che, riproponendo la vecchia coalizione a 4 ( Forza Italia, AN, UDC, Lega e qualche partito minore) avrebbe vinto a mani basse con almeno il 56%, cade ( o vuole cadere) nella trappola, rimette tutto in discussione e accetta le carte di Veltroni: “Andremo anche noi da soli”, una telefonata a colui che fino a poche settimane prima lo aveva riempito di insulti, ricordandogli persino che a 72 anni la soglia del paradiso è vicina, ed ecco Fini precipitarsi alla vista di poltrone in porpora con stucchi dorati…la base aennina non gradisce l’ennesima giravolta, ma Fini potrà nascondere il calo dei suoi voti ( attualmente non oltre il 10%) dietro il simbolo comune del PdL.
Quanto sia stata gradita dall’elettorato questa annessione lo dimostrano i dati: sulla carta le percentuali erano FI 30%, AN 12%, DC di Rotondi, socialisti di Stefania Craxi, repubblicani, Azione Sociale della Mussolini, tutti insieme un 2%…in totale fa almeno il 44%. Invece tutti i sondaggi danno il PdL intorno al 37-39%, con una perdita secca dal 5 al 7%…Complimenti per l’operazione, anche in caso di vittoria si tratterebbe non di un successo con il 56% di consensi ma, aggiungendo un 6% della Lega, di una vittoria con il 44%…danno di immagine notevole.
Senza contare che si ritroverebbe una opposizione composta anche da UDC, Destra di Storace e Ferrara che contano globalmente un 10% di consensi, soglia del 4% alla Camera da superare ovvio.
Dall’altra parte Veltroni ( che avrebbe dovuto correre da solo) parte da un 31% e fa l’accordo con il destrorso Di Pietro, smentendo la sua gara in solitudine…in fondo Silvio aveva fatto un patto con la Lega…
A quel punto Berlusconi dice “Ah sì ?” e cerca di annettersi anche il Movimento Autonomista siciliano di Lombardo e ci prova pure con Giuliano Ferrara ( con scarso successo).
Allora Veltroni abbozza e ci prova coi radicali della Bonino, in cerca di rappresenta e quattrini…
Dovevano correre da soli e alla fine ci sembra che la strada sia già bella intasata…alla faccia della semplificazione annunciata.
Ma andiamo oltre…gli esperti sondaggisti di Berlusconi ( che difficilmente sbagliano) danno un margine al Senato per il PdL tra i 12 e i 22 senatori. Silvio ha fissato “quota 16”, ovvero se si sta sopra i 16 si prova a governare da soli, se si va sotto i 16 spazio alle larghe intese con Veltroni. Considerando i senatori a vita non favorevoli al Governo, infatti, sotto quota 16 si è sempre a rischio e non varrebbe la pena quindi andare per la propria strada…Meglio rivolgersi direttamente a Veltroni, magari con un Gianni Letta presidente del Consiglio, per un “governo di unità nazionale”, un patto tra grandi per riscrivere insieme le regole, gestire la costruzione delle infrastrutture, l’emergenza immondizia a Napoli, il taglio della spesa pubblica, la ripresa economica, il dossier Alitalia e similaria.
Da qui i toni smorzati di questa campagna elettorale tra Silvio e Walter, lo scambio di cortesie, le polemiche soft…aria di inciucio in vista, insomma, che non sfugge agli elettori. Ora ci si chiede: possibile arrivare nudi alla meta ? Possibile fare una mossa sbagliata dietro l’altra facendo perdere consensi al centrodestra in tal modo, quasi lo si volesse fare apposta? Che senso ha aver foraggiato ( in tutti sensi) la creazione de “la Destra” di Storace, presenziando persino alla sua Assemblea costituente, per poi mollarla e ricompattarsi con Fini ad es.? Forse che nel patto “veltrusconiano” il “perbenismo di un Fini ormai centrista” può essere accettato dal PD, mentre una destra dichiarata sarebbe di ostacolo all’inciucio? Forse che Fini e Veltroni, per interessi diversi ma convergenti, non gradivano la presenza di una area cattolica rappresentata da Casini e Giuliano Ferrara?
Ma poniamo la questione di fondo…ci sono cose in comune tra Destra e Sinistra nella visione del mondo o non ci sono piuttosto differenze culturali, politiche, storiche, sociali che le rendono alternative ?
Una democrazia dell’alternanza non dovrebbe semmai permettere ai cittadini di scegliere tra due programmi diversi e chi vince governa e chi perde fa opposizione? Poi dopo 5 anni si risceglie?
O i due schieramenti orami sono così “centristi” che l’importante è potare bene le aiuole del parco pubblico, non gettare la carta per terra, non sporcarsi le suole calpestando la cacca dei cani? Questo vuol dire “governare” una nazione? Allora basta un buon amministratore di condominio, senza anima e cuore, senza idee e valori, senza radici e senza passato, senza anima e senza futuro, senza visione della vita e della economia, senza principi di socialità e solidarietà . O in alternativa un vigile urbano che diriga il traffico e sia compiacente nei “traffici” …o ancora un cameriere che sappia imbandire la tavola e faccia accomodare i “poteri forti” al buffet.
No…noi siamo e restiamo per visione alternative, non ci piacciono gli inciuci tra culture rispettabili ma opposte…non ci piacciono le “rese” e i compromessi.
Una Destra vera non si vende, una destra vera ha l’orgoglio della propria identità e la capacità di governare, ha saggezza e fantasia, radici e modernità , pragmatismo e valori di riferimento per cambiare in meglio il nostro Paese. Una Destra vera accetta la sfida e combatte per vincere…sempre. Il popolo del Centrodestra, quello delle periferie urbane degradate, quello che vive con dignità il disagio sociale, quello che non chiede assistenzialismo ma decisionismo, quello che vuole lavoro, occupazione e giustizia sociale, quello che vuole i delinquenti in galera (italiani o extracomunitari che siano) e non indulti, che reclama meritocrazia e non raccomandazioni politiche, che vuole meno privilegi per i politici di qualsiasi colore…non ama inciuci, ma il combattimento a viso aperto, guardandosi negli occhi….si vince con le idee…
Concludo con un aneddoto (vero)…tanti anni fa … via Milano, a Roma, sede del Secolo d’Italia, organo del MSI…c’è mezza classe dirigente dell’ex AN attuale…un giovane Fini inizia a scrivere articoli…i vari Gasparri, Buontempo lo vedono sempre con una valigetta 24 ore in mano…diventa quasi un mito quella valigetta…tutti si chiedono “che ci terrà dentro?”… diventa oggetto di battute e commenti, nessuno allora girava con una 24 ore…ma era sempre sigillata…tutti a ipotizzare su documenti, esclusive, libri, sacri testi…un giorno Teodoro riesce a vederci dentro…c’erano solo un foglio bianco e una penna…forse una trasposizione non casuale del vuoto, della mancanza di contenuto, ideale e politico….
Passati tanti anni , non vorremmo che nella 24 ore virtuale di tanti uomini del centrodestra albergassero sempre e solo un foglio bianco e una penna…desidereremmo qualcuno capace di scrivere anche una pagina di storia e non solo di cronaca…chiediamo troppo?
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