L’ULTIMA FIGURA BARBINA DI GIORGIA MELONI
COME SCAMBIARE UN MENU SCOLASTICO CON UNA DIETA ISLAMICA
Certo ci vuole applicazione, un po’ di impegno quotidiano, una dose accettabile di umiltà perchè la conoscenza è un mare grande e profondissimo e noi umani non siamo in grado di attraversarlo tutto a bracciate.
Però se l’onorevole Giorgia Meloni avesse avuto più stima per la sua ignoranza, e tutti noi del resto dovremmo esserne continuamente consapevoli, avrebbe misurato le parole e non scambiato il menù scolastico di un istituto del comune di Peschiera Borromeo per una dieta islamica.
Le hanno riferito che i bambini mangiano cous cous, e a lei immediatamente è venuto mal di testa.
“Follia” sottrarre ai bimbi lombardi la carne di maiale, il risotto e le verdurine, le patatine e le carotine. Bisogna che si mangi italiano, doc anzi “super doc”.
L’allarme della Meloni è stato subito raccolto dall’assessore regionale alla Sanità che ha annunciato una immediata verifica del menù e la sua stretta osservanza alla dieta lombarda.
E’ dovuta intervenire la sindaca di Peschiera e informare che i bimbi mangiano seguendo una dieta equilibrata e controllata dalla Asl, non dall’imam.
E certo non mancano in tavola, ogni giorno, la pasta, il pane, la frutta, la carne, le verdure e le carotine e le patatine.
E ogni venti giorni (ripetiamo: 20 giorni) nel menù è proposto anche il cous cous. Proposto: chi vuole può mangiarlo. E il cous cous, sebbene sia un piatto africano, è sempre presente sulla tavola dei siciliani, che — fino a prova del contrario — sono anch’essi italiani.
Ma la Meloni, se avesse approfondito il tema dei prodotti doc, si sarebbe stupita e non poco.
Perchè avrebbe saputo, come un utente di Twitter le ha segnalato, che mangiamo, e con gioia, una notevole quantità di cibi che i nostri avi hanno importato, perchè di migrazioni e migranti è fatto il mondo e specialmente l’Italia.
Per esempio: i pomodori, i fagioli, le patate vengono dall’America. E la mela e la pera dall’Asia. Il caffè dall’Etiopia, le arance dalla Cina, la melanzana e il basilico dall’India.
La Meloni, se dovesse dar credito alle sue stesse parole — solo cibo patrio senza alcuna contaminazione — alla sua bimba di pochi anni cosa darebbe da mangiare?
(da “il Fatto Quotidiano”)
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