L’URLO DELLA FOLLA PER WOJTYLA BEATO: UNA MAREA UMANA IN PIAZZA SAN PIETRO
ALLA CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE SI ALZA IL GRIDO “SANTO SUBITO”… RATZINGER: “NON ABBIATE PAURA, SPALANCATE LE PORTE AL SIGNORE”… VISSUTO UN INTENSO MOMENTO DI SPIRITUALITA’, COMUNQUE LA SI PENSI: MILIONI DI PERSONE RENDONO OMAGGIO A UN UOMO CHE HA INCISO SULLA STORIA “CON LA FORZA DI UN GIGANTE”
Il Beato della gente ha abbattuto il Muro di Berlino con la forza della fede.
E il suo successore gliene rende merito in una cerimonia di grande suggestione che rende perfettamente la straordinaria ricchezza di significati dell’universo Wojtyla.
Giovanni Paolo II ha invertito «con la forza di un gigante» il corso della storia, dice il Papa in un passaggio dell’omelia pronunciata nella messa di beatificazione del suo predecessore.
Benedetto XVI ha ricordato il celebre invito rivolto dal Papa polacco nella sua prima messa solenne in Piazza San Pietro: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!».
Ratzinger, tra gli applausi della folla, ha poi proseguito: «Quello che il neo-eletto Papa chiedeva a tutti, egli stesso lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società , la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante – forza che gli veniva da Dio – una tendenza che poteva sembrare irreversibile».
Benedetto XVI ha poi continuato in polacco: «Con la sua testimonianza di fede, di amore e di coraggio apostolico, accompagnata da una grande carica umana, questo esemplare figlio della Nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una parola: ci ha aiutato a non avere paura della verità , perchè la verità è garanzia di libertà “.
Piazza San Pietro è stracolma di fedeli mentre continuano gli afflussi nelle strade limitrofe per la beatificazione di papa Wojtyla.
I pellegrini vengono dirottati verso i maxischermi presenti in molte piazze romane davanti a chiese e basiliche: sono 14 in tutta la città .
Per la beatificazione, dice la Questura in una nota, si registra un “afflusso straordinario».
Oltre a Piazza San Pietro che ha già raggiunto il limite massimo di presenza si registra un imponente presenza di persone in via della Conciliazione, Piazza Pio XII, Piazza del Risorgimento, Largo Giovanni XXIII e in tutte le aree che si estendono lungo un raggio di circa 500 metri da piazza San Pietro.
Una vera e propria “marea umana” anche nei punti di raccolta dei fedeli dove sono stati installati 14 maxi schermi nei punti della città tra cui Circo Massimo, piazza Adriana, la stessa piazza del Risorgimento oltre che presso le Basiliche di San Giovanni, Santa Maria Maggiore e di San Paolo.
Il personale delle Forze dell’Ordine, i volontari e gli addetti al servizio di assistenza stanno lavorando per garantire le migliori condizioni alle persone radunatisi per seguire l’evento.
Tutte le operazioni vengono costantemente coordinate e monitorate attraverso il Centro per la gestione dell’evento attivato presso la Sala Operativa della Questura di Roma.
«Karol WojtyÅ‚a, prima come Vescovo Ausiliare e poi come Arcivescovo di Cracovia, ha partecipato al Concilio Vaticano II e sapeva bene che dedicare a Maria l’ultimo capitolo del Documento sulla Chiesa significava porre la Madre del Redentore quale immagine e modello di santità per ogni cristiano e per la Chiesa intera. Questa visione teologica è quella che il beato Giovanni Paolo II ha scoperto da giovane e ha poi conservato e approfondito per tutta la vita. Una visione che si riassume nell’icona biblica di Cristo sulla croce con accanto Maria, sua madre- evidenzia papa Ratzinger-. Un’icona che si trova nel Vangelo di Giovanni (19,25-27) ed è riassunta nello stemma episcopale e poi papale di Karol WojtyÅ‚a».
Una croce d’oro, una “emme” in basso a destra, e il motto “Totus tuus”, che corrisponde alla celebre espressione di san Luigi Maria Grignion de Montfort, nella quale Karol WojtyÅ‚a ha trovato un principio fondamentale per la sua vita: «Totus tutus ego sum et omnia mea tua sunt. Accipio Te in mea omnia. Praebe mihi cor tuum, Maria — Sono tutto tuo e tutto ciò che è mio è tuo. Ti prendo per ogni mio bene. Dammi il tuo cuore, o Maria».
Aggiunge Benedetto XVI: «Nel suo Testamento il nuovo Beato scrisse: “Quando nel giorno 16 ottobre 1978 il conclave dei cardinali scelse Giovanni Paolo II, il Primate della Polonia card. Stefan WyszyÅ„ski mi disse: «Il compito del nuovo papa sarà di introdurre la Chiesa nel Terzo Millennio”».
E aggiungeva: «Desidero ancora una volta esprimere gratitudine allo Spirito Santo per il grande dono del Concilio Vaticano II, al quale insieme con l’intera Chiesa — e soprattutto con l’intero episcopato — mi sento debitore. Sono convinto che ancora a lungo sarà dato alle nuove generazioni di attingere alle ricchezze che questo Concilio del XX secolo ci ha elargito».
E puntualizza il Pontefice: «Come vescovo che ha partecipato all’evento conciliare dal primo all’ultimo giorno, desidero affidare questo grande patrimonio a tutti coloro che sono e saranno in futuro chiamati a realizzarlo. Per parte mia ringrazio l’eterno Pastore che mi ha permesso di servire questa grandissima causa nel corso di tutti gli anni del mio pontificato».
E qual è questa “causa”?
E’ la stessa che Giovanni Paolo II ha enunciato nella sua prima Messa solenne in Piazza San Pietro, con le memorabili parole: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!».
Quello che il neo-eletto Papa chiedeva a tutti, egli stesso lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società , la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante — forza che gli veniva da Dio — una tendenza che poteva sembrare irreversibile»
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