M5S ACCUSA MARINO: “IN HOTEL DI LUSSO A SPESE DEL COMUNE”
AVREBBE USATO LA CARTA DI CREDITO DEL CAMPIDOGLIO PER PAGARE CENE IN UN LUSSUOSO ALBERGO VISTA COLOSSEO
Una possibile richiesta di chiarimenti nei confronti di Marino. È quanto vorrebbe fare, come riporta Il Fatto Quotidiano, il Movimento Cinque Stelle nei confronti del primo cittadino di Roma.
I pentastellati sarebbero pronti a depositarla perchè vogliono sapere tutto riguardo le spese personali che il sindaco ha sostenuto utilizzando le casse del Comune, in particolare riguardo dei pagamenti che secondo indiscrezioni avrebbe effettuato in un hotel con annesso ristorante di lusso vista Colosseo.
Si legge su Il Fatto Quotidiano:
Quello che lo attende è una vera e propria radiografia del “suo” deposito in banca, una richiesta di verifica su tutte le movimentazioni che il primo cittadino ha effettuato sul conto corrente intestato al Comune.
Quello su cui l’opposizione vuole vedere chiaro è l’uso delle risorse che il sindaco ha a disposizione per lo svolgimento del suo incarico. Il primo cittadino, infatti, ha accesso diretto ad una serie di fondi, di cui può usufruire per tutte quelle spese che non vengono coperte dalla macchina amministrativa.
Da una banale cena di lavoro alla necessità di pagare uno spostamento imprevisto, da un taxi fino a un aereo da prendere al volo.
Spiega infatti ancora il quotidiano:
[…] Per far fronte ad incombenze dell’ultimo minuto, il sindaco ha nel portafogli una carta di credito direttamente collegata alla tesoreria del Campidoglio, seppur con un plafond stabilito. Marino, così come i suoi predecessori, ne ha diretto utilizzo, sia in Italia che all’estero. Nulla di illecito, sia chiaro. Spetta però al sindaco farne buon uso. È proprio su questo che i Cinque Stelle vogliono vedere chiaro, allarmarti da indiscrezioni. Una, soprattutto, farebbe riferimento a una lussuosa location nel centro di Roma, un hotel con annesso ristorante con vista Colosseo che tornerebbe di frequente nelle uscite del primo cittadino. E in quell’albergo, sarebbero stati spesi sino a 1500 euro al mese.
(da “Huffingtonpost”)
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