MAL DI PANCIA NEL M5S PER L’INCONTRO TRA DI MAIO E SALVINI A “GARDA D’AUTORE”
“PROPRIO ORA CHE ATTACCHIAMO LA LEGA SULLE BANCHE VENETE”
“Proprio ora che stiamo attaccando la Lega sulle Venete…”. Nella chat dei parlamentari M5S, sorge più di qualche dubbio.
E così un deputato chiede se sia opportuna o meno la partecipazione di Luigi Di Maio alla rassegna “Garda d’autore”.
E nel farlo allega la locandina dell’appuntamento di domani sera a Lazise che vede il candidato premier in pectore grillino intervistato dal giornalista Gianluigi Nuzzi ma alla kermesse, seppur in colloqui separati, ci saranno anche il segretario del Carroccio Matteo Salvini (sostituito forse da Giancarlo Giorgetti) e il coordinatore Pd Lorenzo Guerini. Il tutto in territorio Veneto e con il patrocinio della regione guidata da Luca Zaia.
Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni dei pentastellati proprio contro i leghisti ed è per questo che secondo alcuni la presenza di Di Maio in un contesto simile sarebbe stata da evitare: “Nel crac delle venete ci sono i soliti ingredienti. La connivenza tra banchieri e certi ‘grandi’ imprenditori, ma pure la complicità clientelare di tutta la politica locale. Chi ha lungamente governato in quei territori, Lega Nord in testa, ora non può chiamarsi fuori, fare la sceneggiata e reagire scandalizzato. Non è possibile rifarsi una verginità a mezzo stampa da un giorno all’altro”, scrivevano gli eletti 5 Stelle.
E poi ancora, twittava Federico D’Inca: “Lega ammutolita alla Camera in prima battaglia su pregiudiziali a decreto che regala 5 miliardi a Intesa per #banchevenete. Coda di paglia?”.
Nella stessa chat, in cui alcuni deputati hanno appunto chiesto spiegazioni, c’è chi ha gettato acqua sul fuoco difendendo Di Maio e dicendo in sostanza che questi incontri sono importanti e che in fondo fanno parte del nuovo corso pentastellato.
“Ormai andiamo ovunque”, spiega un deputato interpellato in Transatlantico. E in effetti il tappo, che teneva lontani i grillini dai palchi con partecipanti non amici, è saltato.
Basti pensare al pranzo di un anno fa tra il vicepresidente della Camera e i vertici dell’Ispi, cioè i leader italiani della Trilateral.
È da allora che il vento è cambiato. Quindi pochi scrupoli anche se si tratta di partecipare a un evento insieme a Matteo Salvini, attaccato duramente dai grillini per la vicenda banche ma nello stesso tempo guardato con interesse in vista di quelle che in caso 5 Stelle vengono chiamate “convergenze post elettorali” per avere la fiducia in Parlamento se M5s dovesse risultare primo partito alle prossime elezioni.
In questo contesto di kermesse e tavoli anche con i poteri forti rientra la strategia illustrata ieri da Davide Casaleggio ai deputati.
Ovvero sottoporre alle categorie, ai sindacati e alle aziende il programma di governo pentastellato ed essere aperti anche ad eventuali modifiche.
Dunque ogni tipo di contatto può essere utile per allargare il consenso. E infatti qualcuno in chat ha fatto notare: “Questi incontri ci servono”.
Il problema però, nel caso dei tavoli di concertazione, sarà lo streaming.
Farlo o non farlo? Cominciano già a chiedersi negli uffici 5 Stelle.
(da “La Repubblica”)
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