MANOVRA FINANZIARIA IN VISTA
SUBITO PREVISTA MANOVRA DA 13 MILIARDI, PER ARRIVARE A 35 NEL 2011… TAGLI AGLI ENTI LOCALI E RISCHIO DELLA COPERTA CORTA…INTANTO ROMA SI RITROVA CON 8 MILIARDI DI DEBITI
Non solo il taglio dell’Ici, ma anche un giro di vite da 3,4 miliardi, più 1 miliardo di risparmio previsto sulla Sanità . Per Regioni e Comuni si profila una vera stangata che si aggiunge ai mancati introiti legati alla abolizione dell’Ici. Si profila la manovra economica per il 2009 che il Governo dovrebbe varare la prossima settimana, prima di presentare il Dpef, il Documento di programmazione economica triennale, con il quale Tremonti intende mettere in cantiere una manovra da 34,8 miliardi fino al 2011.
Il primo atto sarà appunto la Finanziaria 2009, anticipata a giugno, che sale a 13,1 miliardi, con una quota di tagli significativi a carico degli enti locali e della Sanità . Si parla anche di una manovra correttiva da 3 miliardi sul 2008 per correggere il deficit in fase di peggioramento.
Tremonti vuole stringere i tempi per programmare il pacchetto da 13 miliardi già la prossima settimana, sulla base di un programma triennale che prevede di salire a 20,2 miliardi nel 2010 e a 34,8 miliardi nel 2011, l’anno in cui dovrà essere centrato il pareggio del bilancio, così come chiede la Commissione europea. In questo contesto, Regioni e Comuni dovranno contribuire con 9,2 miliardi di tagli nel prossimo triennio, più tre per la Sanità e così si arriva a 13 miliardi di tagli a carico degli Enti locali.
Il decreto taglia Ici rischia di avere effetti pesanti su trasporti pubblici e servizi sociali, si tratta quindi di trovare una soluzione che coniughi il varo del decreto previsto a luglio con la restituzione ai Comuni di 1,3 miliardi di mancato gettito Ici. Il Governo per quella data dovrebbe riuscire a rimborsare il 50% del gettito complessivo previsto.
Il restante 50% dovrebbe invece essere al centro di un “tavolo tecnico”, quindi nulla di certo per ora. Un quadro preoccupante, che diventa ancora più “tragico” per il Comune di Roma che si trova con un “buco” di quasi 8 miliardi di euro, eredità imprevista della gestione Veltroni, con relativi rischi di non avere liquidità per pagare mutui bancari in scadenza.
Rimane qualche speranza nella “Robin Hood tax” , ma non sarà certo sufficiente un modesto prelievo sugli extraprofitti per dare fiato ai ceti più disagiati.
Il rischio è evidente: tirare la coperta da un lato, finisce per scoprirne un altro. Cose che si sapevano, ma forse sarebbe il momento di evitare i proclami che creano solo illusioni ( tipo gli aumenti agli insegnanti della Gelmini), quando a tutt’oggi non si riescono a trovare quattrini per pagare gli straordinari ad agenti e carabinieri.
In compenso chi sembra intransigente nei tagli agli sprechi a parole, come la Lega, quando si tratta di rinunciare a istituire la provincia di Monza per risparmiare qualcosa, si oppone fermamente. Se il federalismo è tutelare gli egoismi localistici, partiamo col piede sbagliato…e le spese dello Stato aumentano, altro che abolire le Province…palle., ne creiamo delle nuove, sono soldi sputtanati per una marchetta leghista.
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