MANOVRA: PER MARIO MONTI “LA CONFUSIONE CREA DIFFIDENZA DELLA UE”; PER CONFINDUSTRIA “MISURE FISCALI SCONCERTANTI”
L’EX COMMISSARIO UE A CERNOBBIO: “IL GOVERNO FACCIA CHIAREZZA, ALTRIMENTI SI PERDE LA FIDUCIA”…IL CARD. BERTONE: “I DIRITTI SOCIALI NON DIPENDONO DAI MERCATI”…FISCHI A SACCONI
Sulla manovra finanziaria c’è troppa confusione e ciò rischia di alimentare la diffidenza in Europa.
E’ urgente, invece, che il governo comunichi “chiaramente” le decisioni adottate nella manovra correttiva.
Il messaggio all’esecutivo arriva da Mario Monti, che spiega: “Mi sembra molto importante e urgente che vengano comunicate le decisioni in maniera chiara, a differenza di quanto avvenuto dagli ultimi giorni”.
“Io – ha proseguito l’ex commissario europeo a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio – ho espresso un parere sostanzialmente positivo sulla versione di metà agosto della manovra”.
Monti ha poi aggiunto: “la grande confusione e mancanza di chiari messaggi di questi ultimi giorni temo che possano far risorgere in Europa un senso di diffidenza nei confronti dell’Italia di andare su una strada definita, capace di portarla verso una maggiore crescita e verso l’equilibrio finanziario”.
“La cosa peggiore – ha concluso l’economista – sarebbe rinfocolare queste diffidenze dell’Ue e mettere in imbarazzo la Bce, che ha fatto nei confronti di Italia e Spagna il massimo di quello che poteva fare”.
Confindustria sconcertata dalle misure sulla lotta all’evasione fiscale.
Mentre il ministro Tremonti assicura che nella manovra non ci saranno condoni, una netta bocciatura arriva da Confindustria sulle misure per la lotta all’evasione fiscale, delusa da quello che è parso come un voltafaccia rispetto ai segnali giunti nei mesi scorsi.
“Siamo sconcertati per le misure di contrasto all’evasione fiscale previste nell’emendamento presentato dal Governo”, dice l’associazione degli industriali.
Che condivide l’obiettivo di “una sere ed efficacia lotta” ma, rileva, “le misure presentate ieri risentono però della fretta e dell’approssimazione con cui è stato predisposto l’emendamento”.
Per l’associazione le norme al momento previste “sono poco efficaci rispetto all’obiettivo di una seria lotta all’evasione e rischiano di penalizzare le imprese corrette nel rapporto con il fisco”.
Della crisi e della necessità di un’economia civile, ha parlato anche il segretario di Stato vaticano.
“I diritti sociali sono parte integrante della democrazia sostanziale e l’impegno a rispettarli non può dipendere meramente dall’andamento delle borse e dei mercati”, è il monito lanciato oggi il cardinale Tarcisio Bertone, intervenuto all’incontro nazionale di studi delle Acli a Castel Gandolfo.
Bertone ha parlato di “civilizzazione dell’economia in contrapposizione alla forte tendenza speculativa”.
“Un’economia civile – ha spiegato – non può trascurare la valenza sociale dell’impresa e la corrispettiva responsabilità nei confronti delle famiglie dei lavoratori, della società e dell’ambiente”.
Nel suo intervento, Bertone ha avuto parole di elogio per il mondo delle cooperative colpito dalla manovra economica del governo.
“Mi sembra – ha detto il cardinale – che questo mondo, da apprezzare perchè in tempi di crisi ha dato lavoro e solidarietà straordinaria, meriti un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra”.
Citando l’enciclica ‘Caritas in Veritate’ di Benedetto XVI, Bertone ha posto l’attenzione sulla dignità della persona e le esigenze della giustizia che richiedono, con rinnovata urgenza, “che si continui a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti”.
All’incontro di Castel Gandolfo ha partecipato anche il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, contestato dalla platea delle Acli alla richiesta del riconoscimento dei meriti del governo.
Mentre parlava della disoccupazione e delle sue conseguenze sociali durante un seminario sul “Lavoro scomposto”, Sacconi è stato interrotto due volte dai delegati e fischiato.
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