MARTINA, INSULTATA PER UN POST SU SALVINI: “OFFESE ANCHE DA DONNE E PERSONE IN DIVISA”
ORA LA MAGISTRATURA APRA UN’INDAGINE: NON CI POSSO ESSERE DELINQUENTI NELLE FORZE DELL’ORDINE… E SALVINI SPIEGHI PERCHE’ HA CANCELLATO IL POST CON GLI INSULTI QUANDO NON LO FA MAI: CHI DEVE COPRIRE?
Martina Mondini è la 25enne di Stradella sommersa di insulti sui social per aver criticato in un post sulla pagina Facebook di Matteo Salvini la linea del ministro sull’immigrazione.
Cos’ha scritto esattamente nel commento che ha scatenato gli haters?
“Ho commentato in modo volutamente provocatorio un video postato sulla pagina Facebook di Salvini, in cui lui, in collegamento su La7, dopo aver baciato il crocifisso parlava della sua idea di integrazione: ovvero lasciare i bambini africani in Africa e quelli italiani in Italia. Ho scritto ‘Prima di parlare di integrazione devi sciacquarti la bocca, perchè non sai nemmeno cosa significa. Come non sai cosa significa amare e rispettare il prossimo. Schifo’. Tra l’altro il termine ‘schifo’ non era riferito a lui come persona, ma alla situazione. In poche ore sono stata attaccata con oltre 650 commenti di insulti, anche molto pesanti”.
Si aspettava una simile ondata d’odio?
“No. Tra l’altro credo che gli attacchi sarebbero stati meno feroci se nella mia foto profilo di Facebook fossi stata accanto a un bianco. Invece sono con il mio ragazzo, che è nigeriano. L’ho conosciuto qui a Stradella, quando era ospite del centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa. C’è stato persino chi mi ha chiesto cosa sia venuto a fare in Italia, dato che la Nigeria è un Paese ricco. E’ arrivato in Italia nel 2015 su un barcone, come richiedente asilo, è laureato in Statistica e nel 2017 ed è stato assunto da un’azienda della zona con un contratto a tempo indeterminato. Io invece sono laureata in Scienze politiche e sto finendo la magistrale. Abbiamo entrambi alle spalle una solida preparazione culturale”.
Ha intenzione di sporgere denuncia?
“No, perchè il procedimento per denunciare gli autori dei commenti alla Polizia Postale è molto lungo. Però sono convinta che quanto accaduto vada reso pubblico, quindi ho conservato e divulgato sui social gli screenshot, anche se tutto è stato cancellato dalla pagina Facebook di Salvini e sono stata bloccata. Adesso non posso più commentare i suoi post”
Perchè ha voluto divulgare l’accaduto?
“Non mi sento una vittima, ma voglio si sappia che il razzismo esiste, anche se molte delle persone che mi hanno dato addosso sostengono di non essere razziste. Tra di loro ci sono anche tante donne, comprese nonne che nella foto profilo sorridono accanto ai nipotini. Ce n’è persino una in divisa, quindi credo sia una poliziotta. Leggere tutti i commenti a sfondo sessuale e i riferimenti all’acido e alla candeggina mi ha ovviamente colpito: se fossero stati rivolti a una ragazza più fragile di me dal punto di vista caratteriale avrebbero probabilmente fatto più danno. In me hanno più che altro fatto scattare l’immediata volontà di denunciare pubblicamente l’accaduto. Però il messaggio più importante che vorrei lanciare è un altro”.
Quale?
“Mi piacerebbe che sempre più persone capissero che l’integrazione è possibile e che non tutti i richiedenti asilo sono delinquenti. Io lavoro per una cooperativa che gestisce un centro d’accoglienza. Ho iniziato a maggio del 2016 come insegnante d’italiano e dall’anno successivo sono diventata educatrice. Quindi so di cosa parlo”.
Salvini l’ha contattata?
“No e forse è meglio così. Non so cosa gli risponderei nel caso si facesse vivo”.
(da “La Repubblica”)
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