MAXI FIGURA DI MERDA PER PUTIN: IL RAZZO RUSSO “SARMAT”, IN GRADO DI TRASPORTARE TESTATE NUCLEARI, È ESPLOSO SULLA RAMPA DI LANCIO DELLA BASE MILITARE DI PLESETSK
E’ UN GRANDE FALLIMENTO PER “MAD-VLAD”, CHE PUNTAVA SULL’ARMA PER “RESTITUIRE ALLA RUSSIA LA SUPREMAZIA NUCLEARE SULLA NATO”… IL PRESIDENTE DELLA DUMA VOLODIN, PARLANDO DEL MISSILE, AVEVA DETTO CHE SAREBBE STATO IN GRADO DI “RAGGIUNGERE STRASBURGO IN TRE MINUTI”, MA È UNA FETECCHIA
Le foto scattate dai satelliti sul poligono alle porte dell’Artico mostrano lo scenario del disastro: un cratere enorme circondato da un’area totalmente carbonizzata. Elementi che sembrano confermare l’esito fallimentare del test del supermissile intercontinentale Sarmat, una delle armi volute da Vladimir Putin per restituire alla Russia la supremazia nucleare sulla Nato.
L’ordigno sarebbe esploso venerdì durante il caricamento del combustibile liquido, distruggendo il silos di lancio e tutte le installazioni della base di Plesetsk, fino a disperdere le fiamme nei boschi confinanti: due giorni dopo c’erano ancora i pompieri impegnati a spegnere incendi.
Ufficialmente il Sarmat è stato dichiarato operativo da Mosca nel settembre 2023 e il Cremlino ne ha annunciato la distribuzione ai reparti a cui è affidato “l’equilibrio del terrore” atomico. Pochi giorni fa, il presidente della Duma Volodin ha addirittura minacciato il Parlamento Ue dopo il voto sulle armi a lungo raggio per Kiev, evocando proprio il Sarmat che «può raggiungere Strasburgo in tre minuti». Insomma, è diventato un’icona della riscossa russa.
Lo RS-28, alcune volte chiamato Satan II, è un ordigno colossale: pesa oltre 208 tonnellate ed è lungo 35 metri. Il propulsore a tre stadi gli dovrebbe permettergli di colpire a 18 mila chilometri di distanza, anche se fonti russe hanno parlato della capacità di volo sub-orbitale pari a oltre 35 mila chilometri: un drago che si aggira fuori dall’atmosfera in attesa di seminare un carico terribile.
La sua caratteristica infatti è quella di poter rilasciare sedici ogive termonucleari o in alternative tre navette ipersoniche Avangard che planano manovrando sugli obiettivi a ventimila chilometri orari. Un dispositivo apocalittico che i sistemi di difesa della Nato non sono in grado di intercettare.
Il progetto è cominciato dieci anni fa ed è stato magnificato in un discorso del presidente Putin nel 2018. Il 20 aprile 2022, pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina, c’è stato l’unico lancio di prova completo, che avrebbe dimostrato il funzionamento dei tre stadi del missile. Da allora però non risultano altri test conclusi con successo.
(da agenzie)
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