MICROCHIP NEI CAMICI DI MEDICI E INFERMIERI? TOTI POTREBBE METTERLI AI SUOI ASSESSORI, VISTI I PRECEDENTI
DOPO LA DENUNCIA DEL PERSONALE SANITARIO DELLE ASL GENOVESI, ESPLODE IL CASO POLITICO
Tutto è nato dal ritrovamento, nel camice di un dipendente dell’ospedale Galliera, di un microchip inserito tra le cuciture dell’abbigliamento da lavoro.
Il dipendente ha denunciato il caso e il direttore sanitario della Asl ( bergamasco, in quota Lega tanto per cambiare) è finito nell’occhio del ciclone.
La motivazione della direzione sanitaria sarebbe l’esigenza di controllare la localizzazione degli abiti da lavoro così da evitarne lo smarrimento, come previsto dalla gara d’appalto.
È però evidente come questa strumentazione si presti anche al controllo continuo della posizione degli addetti, venendosi così a configurare a pieno titolo come mezzo di controllo a distanza dei lavoratori.
Questo significa che la sua introduzione sarebbe dovuta passare da un accordo con il sindacato o in alternativa da un’autorizzazione del ministero del Lavoro, come previsto dello Statuto dei Lavoratori.
Non risulta che si sia scelta la via dell’accordo sindacale, quindi si deve supporre che esista un’autorizzazione ministeriale, o che l’atto sia illegittimo.
In questo caso potrebbe definirsi anche il danno erariale, dato che si dovrebbe provvedere a sostituire capi in uso a 22mila persone».
Oggi interviene (come spesso a sproposito) il governatore Toti in difesa della assessora leghista Viale, sostenendo “di cosa hanno paura i dipendenti e i sindacati?”, come se il problema fossero i lavoratori posti sotto controllo in modo illecito e non il manacato rispetto delle norme previste.
In ogni caso se per Toti non è un problema, gli consigliamo di apporlo a loro insaputa a certi suoi assessori, magari si sarebbe evitato lo scandalo dei rimborsi truffa, quando qualcuno andava al ristorante o in alberghi di località turistiche il fine settimana e poi metteva le spese in conto alla Regione.
Non a caso il processo per peculato è in corso.
Il microchip sarebbe almeno servito a localizzare i furbetti dello scontrino.
(da agenzie)
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