“ALTRO CHE PROFUGHI, I BIMBI GIOCANO TRA I TOPI”: LA DENUNCIA DEL PARROCO DELLE GRAZIE A GENOVA-SAMPIERDARENA
MENTRE L’ASSESSORE LEGHISTA ALLA (IN)SICUREZZA FA SOLO SPOT CON FOTOGRAFI AL SEGUITO, NELLA DELEGAZIONE AUMENTA IL DEGRADO
«Dicono che il problema di Sampierdarena sono i profughi, per di più ospitati nella mia chiesa. Non è vero. Il degrado della zona dipende prima di tutto dall’abbandono, dall’incuria, dall’immondizia che alimenta un esercito di topi, tra i bambini e gli alunni delle scuole del quartiere di ogni ordine e grado»
Don Mario Colella, parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie, non si arrende di fronte al silenzio delle istituzioni: «Abbiamo segnalato il problema dei topi più volte, al Comune e ad Amiu. Accanto alla chiesa sono stati posizionati ben 12 cassonetti della rumenta. Dodici. Devono essere tolti dalla strada, ma nessuno si prende la briga di risolvere la questione. Giusto una settimana fa, abbiamo ricevuto una comunicazione da Amiu tramite la direzione Ambiente di Tursi: loro si arrendono. Allora io dico: se questi dirigenti non riescono a trovare soluzioni allora è bene che si facciano da parte».
La storia della lunga fila di cassonetti dell’immondizia in via privata Chiesa delle Grazie, angolo via Dottesio, si trascina da lungo tempo.
A poche decine di metri da quell’eco punto, esposto alle intemperie e al sole come tanti altri nella zona, c’è il portone di ingresso della scuola materna comunale Mazzini.
In un raggio di 100 metri, c’è il liceo Gobetti e poco più avanti l’istituto comprensivo di Sampierdarena.
«Gli alunni praticamente convivono con piccioni, topi, gabbiani – dice il parroco – Lo stesso disagio che hanno anche tutti i parrocchiani che frequentano la chiesa. La situazione è insostenibile».
Mentre l’umoristico assessore alla (IN) sicurezza leghista fa spot serali con fotografi al seguito (che da solo si perda?) il degrado delle periferie genovesi cresce.
(da “il Secolo XIX”)
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