MONOLITE 5 STELLE: NUOVE REGOLE PER SOFFOCARE IL DISSENSO INTERNO
SONO 27 GLI OBBLIGHI PREVISTI, COMPRESO QUELLO IN CONTRASTO CON L’ART 67 DELLA COSTITUZIONE
Obbligo di votare sempre la fiducia ai governi presieduti da un premier M5S, divieto di conferire incarichi a conviventi, affini o parenti fino al secondo grado, obbligo di rendicontazione di tutte le spese e rinuncia a “ogni trattamento pensionistico privilegiato”. In vista delle elezioni del 4 marzo, il Movimento 5 Stelle vara nel nuovo Codice etico una lunga lista di obblighi: se ne contano 27 specifici per gli eletti in Parlamento.
L’obbligo di votare sempre la fiducia, in particolare, stride con l’articolo 67 della Costituzione secondo cui “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Gli indagati potranno candidarsi a meno che, nell’inchiesta in cui sono coinvolti, non emergano elementi idonei a far ritenere la condotta lesiva dei valori, dei principi o dell’immagine del MoVimento 5 Stelle, “a prescindere dall’esito e dagli sviluppi del procedimento penale accettando, ora per allora, le determinazioni che sul punto gli Organi dell’Associazione a ciò deputati riterranno di esprimere”.
Inoltre, nel regolamento si prevede che “costituisce condotta grave ed incompatibile con la candidatura la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo”.
Sparisce l’obbligo a non associarsi con altri partiti per gli eletti del M5S.
I futuri parlamentari, infatti, stando sempre al nuovo Codice etico, devono “compiere ogni atto funzionale all’attuazione e realizzazione del programma del M5S e ad astenersi da comportamenti che possano risultare di ostacolo per l’attuazione del programma ” ma per loro sparisce l’obbligo, previsto nel Codice di comportamento del 2013, a non associarsi con altri partiti o gruppi. Punto, questo, che rimuove un ostacolo regolamentare alla possibilità del M5S di fare alleanze.
I 5 Stelle hanno varato anche il nuovo Statuto con la costituzione di una nuova associazione (MoVimento 5 Stelle).
A ricoprire il ruolo di Garante resta Beppe Grillo, Luigi Di Maio è il capo politico e il tesoriere. Previsti poi un Comitato di garanzia (composto da Vito Crimi, Carlo Giovanni Cancelleri e Roberta Lombardi) e un Collegio dei probiviri (Nunzia Catalfo, Paola Carinelli e Riccardo Fraccaro).
Il capo politico può essere sfiduciato dal Garante, cioè Grillo, o da una delibera approvata dalla maggioranza dei componenti del Comitato di garanzia.
(da “Huffingtonpost”)
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