MS5 GENOVA: E ORA SCOPPIA ANCHE IL CASO BOCCARDO
CENTO ATTIVISTI GENOVESI CONTESTANO LA SCELTA DI PIRONDINI COME CANDIDATO SINDACO “IMPOSTO” DALLA SALVATORE A SCAPITO DI UN MILITANTE STORICO
«Maurizio Boccardo non è un portavoce del Movimento 5 Stelle e non parla a nome dell’M5S, si invitano i giornalisti sul territorio di Genova (il riferimento è a quanto scritto oggi dal Secolo XIX, ndr) a non spacciare come tali singoli non eletti che non esprimono la posizione del Movimento, ma sono usati strumentalmente da chi sta promuovendo altre liste»: così si legge questa mattina sul blog di Beppe Grillo .
Il riferimento a Boccardo arriva dopo che un gruppo di alcuni attivisti genovesi ha scritto una lettera ai vertici del Movimento accusandoli di «averlo ucciso», affermando che «le scelte di pochi valgono assai di più di quelle della comunità ».
Boccardo è uno dei firmatari della lettera e ha dato voce al gruppo: lavoratore portuale, attivista dell’M5S nel centro storico da circa 4 anni, da tempo accusava i vertici di avere tradito gli attivisti puntando tutto sul musicista Luca Pirondini come candidato sindaco di Genova , descritto come vicino ad Alice Salvatore, portavoce del gruppo consiliare in Regione Liguria.
Nella lettera si legge: «Avete scelto un sindaco “valletto”, totalmente asservito a una portavoce, che si promuove come musicista classico, omettendo, quasi fosse poco edificante, che il proprio sostentamento derivi dall’attuale attività di rappresentante di commercio»; in questi giorni sono in corso le “graticole”, che porteranno all’individuazione del candidato per Palazzo Tursi: «Avete sostenuto e tutelato al di là di ogni ragionevole logica una portavoce regionale che è sacerdotessa della propaganda più superficiale e mietitrice di brutte figure».
Ancora, i firmatari della lettera sottolineano che «oltre 100 attivisti genovesi hanno portato avanti un progetto che dava alla città trasparenza, centralità e partecipazione garantite da un percorso lungo più di un anno che ci avrebbe condotti a un programma. Prima a un programma e poi a dei candidati come il Movimento ha sempre professato di voler fare. Ma questa democrazia dal basso non rientra più nei vostri obbiettivi».
(da “il Secolo XIX”)
Leave a Reply