NEGLI OSPEDALI LIGURI NIENTE PIU’ FARMACI IN DOTAZIONE QUANDO SI E’ DIMESSI: E’ IL REGALO DELLA GIUNTA LEGHISTA CON LA RUOTA DI SCORTA DEL GABIBBO BIANCO
MEGLIO SPENDERE SOLDI NEGLI SPOT DEL RED CARPET CHE PER LA SALUTE DEI LIGURI … LA PROTESTA DEL TRIBUNALE DEL MALATO SUI TAGLI
Sette giorni e cambia tutto per la consegna dei farmaci ai pazienti che vengono dimessi dagli ospedali.
Ora, spesso ma non sempre, tornano a casa con una “dotazione” gratuita per il primo ciclo di cure; le medicine vengono consegnate direttamente dagli infermieri o, in alcuni casi, dalla farmacia dell’ospedale.
La norma in vigore da anni fino a mercoledì 28 febbraio prevede la consegna di due o più confezioni (in base al numero delle compresse o delle fiale) in grado di assicurare fino a un massimo di 60 giorni di terapia.
In caso di farmaci monodose – spesso si tratta di antibiotici – la fornitura gratuita è di due settimane.
Dopodichè il paziente deve andare dal medico di famiglia – oppure chiedere una visita a domicilio – farsi prescrivere le medicine per il secondo ciclo di terapia, andare in farmacia ad acquistarle e pagare il ticket se non è esente per reddito o per patologia cronica.
Dal giovedì 1 marzo scattano i tagli nella dotazione di chi viene dimesso.
Così ha deciso Alisa, l’azienda regionale che coordina le Asl e gli ospedali liguri da Sanzana a Bordighera. «Il fabbisogno necessario a soddisfare il primo ciclo di terapia è costituito da una confezione pari a non più di trenta giorni di terapia e in caso di farmaci monodose al numero di pezzi necessario a garantire non più di 7 giorni di terapia», scrive il direttore sanitario della Asl 3 genovese Paolo Cavagnaro in una lettera inviata alle direzioni di tutti gli ospedali genovesi, Gaslini, compreso.
Le novità indigeste, come è già successo in altre occasioni, non sono state pubblicizzate dalla Regione.
La prima a protestare per la “stretta” passata sotto silenzio è Rita Hervatin, coordinatore ligure del Tribunale per i diritti del malato: «Sono preoccupata per i disagi a cui andranno incontro i malati dimessi dagli ospedali che saranno costretti ad andare, in anticipo, a farsi prescrivere le medicine e poi ad acquistarle in farmacia. Non posso fare a meno di richiamare il presidente Toti e l’assessore Viale ad un maggior coinvolgimento, nei processi decisionali, delle associazioni di tutela dei malati, nonchè alla sempre proclamata ma quasi mai praticata trasparenza nell’azione amministrativa e gestionale».
(da agenzie)
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