NEL M5S SEMPRE PIU’ DIVISO, ARRIVANO LE MINACCE DI ESPULSIONE
INVECE DI RIVEDERE UNA LINEA SUICIDA, PREVALE L’ARROGANZA DELLA CASTA GRILLINA
Ci sono quelli arrabbiati per il TAP, quelli che non vogliono ritirare gli emendamenti al DL Sicurezza e quelli che vogliono fermare la TAV per dare un segnale dopo la delusione degli altri dossier; insieme, ci sono gli arrabbiati per il condono su Ischia e per il disegno di legge sulla legittima difesa.
Si moltiplicano le occasioni di scontro interno della maggioranza Lega-M5S e il Messaggero in un articolo a firma di Simone Canettieri fa sapere che sta tornando il rischio espulsioni per i dissidenti a 5 Stelle:
La pistola è già poggiata sul tavolo ed è carica. E così sono in molti a suggerire al capogruppo al Senato del M5S Stefano Patuanelli di usare il «pugno duro». Se non si arriverà a un’intesa interna e qualora ci fossero voti difformi all’interno del gruppo le “sanzioni” contro i ribelli sono più di un’ipotesi. Un’arma complicata, che manderebbe in tilt i pentastellati, certo, ma che permetterebbe al governo una navigazione serena.
O meglio: sarebbero un messaggio di serietà al partner di governo. Un sacrificio necessario.
«Dalla sospensione all’espulsione per chi vota contro le nostre indicazioni: le regole d’altronde parlano chiaro», trapela in queste ore dal cuore dei pentastellati governisti. Un’eventualità da brividi perchè rischia di creare un’ulteriore spaccatura. E
cco perchè non c’è da escludere affatto che questa settimana proprio Luigi Di Maio — dopo aver chiesto una sponda a Conte sulla Tap — ne chieda un’altra ben più pesante a Roberto Fico, affinchè intervenga.
Ecco perchè anche l’emendamento per i maggiori poteri per Roma è ancora in alto mare:
L’emendamento al dl sicurezza, annunciato da Di Maio sulla scia dell’onda emotiva per la morte a SanLorenzo della giovane Desirèe, al momento «non esiste»,dicono i leghisti. O se esiste, è stato solo condiviso all’interno del cerchio magico del vicepremier M5S. Raggi, che attende questo antipasto di “più poteri” per blindarsi dalle tante critiche di queste ore, nell’intervista rilasciata ieri al Messaggero ha parlato di «2.000 vigili in più».
Un’operazione che dovrebbe passare anche dal ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno ma che per la complessità del momento rischia di saltare. Perchè in ballo ci sono troppi dossier non risolti e divisioni interne ai pentastellati che stanno mettendo a dura prova la tenuta della maggioranza. E da questa settimana passa alla Camera il dl Genova (con condono edilizio per Ischia). Altro giro, altro fronte?
(da “NextQuotidiano“)
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