NON TUTTE LE DESTRE VENGONO PER NUOCERE, MA IN GIRO C’E’ MERCE TAROCCATA
IL PREMIO ELETTORALE A VOTO E’ PASSATO DA 1 A 4 EURO….IN PIEMONTE I CONSIGLIERI REGIONALI ALL’UNANIMITA’ SI ASSEGNANO UNA SUPERLIQUIDAZIONE DI 100.000 EURO, RADDOPPIANDOLA, MENTRE IN ITALIA ABBIAMO 500.000 NUOVI DISOCCUPATI …. DOV’E’ FINITA LA DESTRA ANTICASTA, LA DESTRA DELLA LEGALITA’ E DELLA MORALIZZAZIONE?
Siamo alla vigilia di Natale, ma non ci sentiamo più buoni verso una classe politica deludente ed ipocrita.
Sappiamo di essere scomodi, viviamo in un clima di coprifuoco dove esercitare il diritto di critica è diventato quasi un reato di lesa maestà .
Vanno di moda, come sempre, sotto qualsiasi vessillo, i conformisti, i lecchini, gli stipendiati.
Coloro a cui è sufficiente che “non siano al governo gli altri”, poco importa quello che si fa, già non lo sapevano prima, figuriamoci ora.
Non ci piacciono i Tg taroccati, non ci piace la stampa di regime, di qualsiasi colore sia.
Siamo tra i pochi che ritengono che il cittadino abbia diritto di sentire su un fatto più di una versione, mai la sintesi del pensiero unico.
In fondo siamo una destra atipica, ma pIù ben radicata di quello che sembri. Oggi che tanti si spacciano per uomini di destra, appare in tutta evidenza che la destra è altro, che la vera destra è quella che sa andare oltre il contingente, la squalliduccia gestione del potere, la sistemazione di parenti, amici e portaborse.
Diciamolo: la percentuale di “militanti per l’idea” è ormai ridotta ai minimi termini in tutti i partiti.
Le federazioni e le sezioni ormai sono gestite quasi sempre da stipendiati: una volta aprire la porta di una sede era testimonianza di fiducia del vertice, di un senso di appartenenza a un mondo ideale, spesso un rischio che si affrontava a testa alta.
Oggi è divenuta la mera esecuzione di un rapporto di lavoro subordinato, con un orario flessibile.
Si riceve e si smista chi cerca favori, talvolta si fissano appuntamento per i notabili locali o nazionali, ci si da il tono di chi sta “lavorando per il partito” e poi a fine mese arriva il bonifico che giustifica il “militante presunto”.
E passa inosservata la notizia dell’aumento del premio elettorale dei parlamentari: prima il partito di riferimento incassava 1 euro a voto, ora ne prende 4, tanto per gradire.
Come quasi nessuno ha rimarcato che, in vista del rinnovo dei consigli regionali, la Regione Piemonte, anche qui all’unanimità , ha raddoppiato il premio di liquidazione dei consiglieri, portandolo addirittura a 100.000 euro. Un premio di consolazioni quando non si sarà più eletti.
Non è forse una contraddizione predicare che mancano risorse, che occorre fare sacrifici e poi quadruplicare i rimborsi elettorali ai partiti o raddoppiare le indennità di fine mandato?
Magari proprio in Piemonte dove vi sono 50.000 lavoratori in cassa integrazione e 20.000 in mobilità ?
Magari proprio in Italia dove i neo-disoccupati quest’anno hanno raggiunto le 500.000 unità ?
Dov’è finita la battaglia anticasta della destra, tanto sbandierata quando governava Prodi?
Non dovevano abolire le Province? Non dovevamo ridurre i costi della Casta? E siamo finiti a votare a favore per raddoppiare o quadruplicare i costi della politica?
Nessuno che si alzi mai, dalla padagna a Torvaianica, dai banchi della presunta destra per votare contro e rinunciare all’aumento ( e a sinistra risponde lo stesso squillo).
Salvo poi parlare tutti di “riforme condivise”, compresa quelle di aumentarsi i privilegi evidentemente.
Forse per questo diciamo che “non tutte le destra vengono per nuocere” se, come noi, qualcuno ancora pensa che la destra sia altro, e magari speriamo che anche a sinistra sia rimasto qualcuno che la pensa parallelamente come noi.
Perchè se la fine delle ideologie ha finito per produrre un ceto politico senza anima e cervello, senza ideali e programmi, senza radicamento sociale e culturale, non sappiamo quanto ci sia da gioire.
Una politica omogeneizzata, confusa, che mira solo a tutelare qualcuno, senza avere il coraggio di una “progettualità ” , di indicare un orizzonte da raggiungere, una vetta da conquistare, è ben poca cosa.
Per governare così, basta trovare un buon amministratore di condominio: al massimo si fotte il 10% come prassi, non il 400% e neanche il 200% come nei casi indicati.
Per non parlare di quella presunta destra “sedicente sociale” alla Storace, vedovo Santanchè, che spinge impaziente all’uscio di Palazzo Grazioli per riscuotere qualche “buono pasto” per la mensa-mangiatoia del potere.
In fondo la metamorfosi emblematica è proprio quella della Daniela in crisi di astinenza dal potere, passata in due anni dall’affermazione “Berlusconi le donne le vuole solo orizzontali” per poi finire a organizzare una patetica fiaccolata due sere fa sotto le finestre romane del premier “per manifestargli affetto e solidarietà “.
Se questa è la destra che doveva riportare la “politica sociale” al centro del dibattito siamo a posto.
Restano gli spiriti liberi come noi, come voi che ci leggete a centinaia anche sotto Natale, come milioni di italiani che vorrebbero una destra vera, comunitaria, solidale., una destra di cui andare orgogliosi e non vergognarsi. Una destra da votare senza turarsi il naso, ma convinti, con quella croce, di fare il bene del nostro popolo.
Ma siate ottimisti: quando non si comprende più la differenza tra una classe politica e un’altra, quello è il momento in cui occorre insistere e tenere duro nelle proprie convinzioni.
Se un piccolo sito come il nostro, o meglio “come il vostro”, è riuscito a farsi largo nel panorama della destra italiana è perchè parla il linguaggio del nostro popolo, ne interpreta i sentimenti e l’anima più profonda.
Non abbiamo paura di dire verità scomode, di fungere da “provocatori” di dibattiti, di andare controcorrente.
Siamo uomini e donne che possono andare in giro a testa alta, non strisciando sui muri delle anticamere del potere.
Grazie di seguirci con crescente affetto e consenso, riuscite sempre a stupirci.
Comunque la pensiate.
Tanti auguri di un buon Natale sereno e un abbraccio fraterno a tutti.
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