NORCIA, SEQUESTRATO IL CENTRO POLIVALENTE, ESPLODE LA POLEMICA
SECONDO LA PROCURA DI SPOLETO L’OPERA NON E’ “TEMPORANEA”, INDAGATI IL SINDACO E L’ARCHITETTO BOERI CHE REPLICA: “GIGANTESCO EQUIVOCO”
Posto sotto sequestro il centro polivalente di Norcia progettato dall’architetto Stefano Boeri e realizzato in seguito al terremoto che il 24 agosto 2016 ha colpito l’Umbria e il centro Italia.
Il sindaco Nicola Alemanno e lo stesso Boeri – che era direttore dei lavori – sono indagati per violazione della normativa edilizia.
A rendere nota la vicenda è il sindaco Alemanno dopo avere ricevuto un avviso di garanzia relativo al provvedimento.
La procura di Spoleto contesta che l’opera sia stata realizzata in violazione alla normativa che ne prevede la temporaneità . Il centro «Norcia 4.0» – secondo gli investigatori – avrebbe invece carattere definitivo. «È un gigantesco equivoco – ha commentato l’archistar – sono senza parole».
Ad autorizzare il sequestro il giudice per le indagini preliminari Francesco Salerno, ad eseguirlo nel primo pomeriggio di martedì sono poi stati i carabinieri di Norcia. L’indagine della procura nasce a causa della violazione al Testo unico dell’edilizia, complesso di norme intorno a cui gli inquirenti hanno incardinato anche le contestazioni dell’inchiesta sul cantiere di Casa Ancarano, piccola frazione di Norcia, dove era in corso di costruzione un altro centro polivalente.
La struttura di legno e vetro di 450 metri quadrati, inaugurata nel giugno del 2017 – realizzata grazie alla raccolta fondi del Corriere della Sera e de La7 «Un aiuto subito» – è diventata il Centro operativo comunale, ma anche uno spazio a disposizione delle associazioni e per iniziative varie.
«Sono sereno e tranquillo. Credo che si tratti di un gigantesco equivoco», Stefano Boeri, che si dice «senza parole», commenta così l’avviso di garanzia ricevuto da lui e dal sindaco di Norcia. «Non so come si faccia a dire che non è temporaneo. È smontabile e rimontabile completamente, impianti inclusi».
E l’archistar aggiunge: «Mi spiace, veramente, per la popolazione che ha vissuto una vicenda drammatica e si vede privata dell’unico luogo di aggregazione sicuro. Abbiamo lavorato con il cuore in totale volontariato – e conclude – Come si fa a dire che non è temporaneo. È un esempio di temporaneità . Allora anche tutte le casette non sono temporanee…».
La commissaria per la ricostruzione nelle zone terremotate Paola De Micheli ritiene importante «esprimere a nome del governo la fiducia nei confronti di coloro che operano e che hanno lavorato alla ricostruzione» e rileva che «è utile ricordarne anzitutto la natura temporanea e non precaria, nonchè il ruolo fondamentale per l’accoglienza, nell’immediata fase post-sisma».
De Micheli sottolinea anche che, «nella totale fiducia verso l’operato della magistratura», ci si augura «che questa vicenda possa chiarirsi quanto prima – vista anche la recente proroga dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri – nell’esclusivo interesse delle comunità che hanno in particolare la necessità di tornare a vivere in condizioni di normalità ».
Il provvedimento del gip
Secondo quanto emerge dal provvedimento emesso da Stefano Salerno, gip di Spoleto, e in base al quale è stato applicato il sequestro della struttura, è «chiaramente insussistente» l’applicabilità relativa al centro polivalente di Norcia «della disciplina straordinaria fissata con provvedimento del capo Dipartimento della Protezione civile nel quadro degli interventi conseguenti agli eventi sismici del 2016».
Il giudice ha ritenuto che l’inapplicabilità della disciplina in deroga «sembra emergere inequivocabilmente dalla natura dell’opera».
Che già in fase di progettazione, è scritto nel decreto di sequestro, «veniva indicata come “struttura permanente polivalente in legno a uso sociale”, contrariamente a quanto previsto nella disciplina legale della procedura amministrativa seguita, la cui applicazione è limitata a opere temporanee».
Secondo il gip, poi, «l’abuso edilizio commesso è destinato ad avere un’incidenza negativa sulle diverse matrici ambientali ed un impatto su una zona oggetto di particolare tutela».
(da “il Corriere della Sera”)
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