OPERATA FRANCESCA, LA BIMBA CONGOLESE DI 4 ANNI “ADOTTATA” DA ALESSANDRIA
HA SOLO LA GAMBA SINISTRA E GRAVI MENOMAZIONI ALLE BRACCIA… L’INTERVENTO CHIRURGICO AL GASLINI
«Torno a casa, torno a casa, sto per avere il piedino»: lo ripete da giorni Francesca, la bimba congolese di 4 anni, abbandonata alla nascita dai genitori, due sventurate creature convinte di aver generato un mostro da eliminare.
Ha solo la gamba sinistra e gravi menomazioni alle braccia. Ricoverata a inizio mese al Gaslini di Genova per essere sottoposta a un lungo, difficile intervento chirurgico effettuato da Dror Paley, un luminare giunto dall’America con la propria equipe medica e paramedica, la piccola domani sarà nuovamente in Alessandria con la “mamma”, il medico ospedaliero Ilaria Pernigotti, che ha ottenuto l’affido temporaneo della bimba salvata da morte certa da una fondazione pediatrica operante in Congo. Ingessata a partire dal collo, Francesca ora porta solo più un tutore che le tiene immobile una piccola parte del corpicino e si sottopone a una lunga fase di fisioterapia.
Iniziata al Gaslini, prosegue ora in Alessandria ed è affidata alla “mamma” esperta nel ramo. Francesca dopo alcuni giorni un po’ bui – mangiava poco, era sofferente anche se lo nascondeva persino a se stessa nonostante sia così piccola – ora si va ristabilendo ed è convinta che «tutto andrà bene, anzi benissimo».
La fisioterapia serve a ridare forza all’unico arto per poter poggiare sulla gamba sinistra il peso del corpo mentre sul lato destro le verrà successivamente applicata una protesi così da consentirle, finalmente, di camminare.
Di questo lei ne è talmente certa da sopportare senza lacrime il forte disagio della fisioterapia.
I fondi raccolti da Oftal-Aquero (più di 70mila euro) hanno consentito l’intervento chirurgico e le prime cure, ma la sottoscrizione è ancora aperta perchè le spese da affrontare, protesi compresa, sono ancora molte. Si può contribuire, poco o tanto che sia non importa, servendosi di Banco Posta Iban IT59PO760110400000087662979.
(da “il Secolo XIX”)
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