ORA SI SCOPRE CHE IL SINDACO DI ADRO MANDA IL FIGLIO ALLE SCUOLE PRIVATE: COERENZA LEGHISTA
DOPO AVER STAMPATO 700 SIMBOLI DELLA LEGA ANCHE NEI CESSI DELLA SCUOLA PUBBLICA, QUANDO SI TRATTA DI SCEGLIERE UN ISTITUTO PER IL FIGLIO LA SNOBBA… AD ADRO PROTESTANO I DOCENTI E PERSINO IL PRIORE: “HANNO CROCEFISSO GESU’ PER LA SECONDA VOLTA”
Che la penosa vicenda di Adro, peraltro ampiamente discussa su tutti i media nazionali, con il sindaco leghista Oscar Lancini da Rovato intento a sistemare simboli del sole delle Alpi anche sul tetto della scuola e sui tappetini, avesse risvolti tragici e umoristici al tempo stesso è cosa acquisita.
Anche la stessa apparizione sugli schermi del Lancini suscità in sè ilarità per la sua poca dimestichezza con le regole costituzionali del nostro Paese e la insostenibile leggerezza delle sue tesi.
In altri tempi si sarebbe detto che “si arrampica sugli specchi” per sostenere tesi inverosimili, modificandole nel corso del discorso a seconda della sua convenienza.
Ma evitando di prendere atto di una semplice verità : che una scuola pubblica con un marchio di partito è inaccettabile e che gli italiani non intendono superare quella soglia di tolleranza che ci permette ancora di convivere civilmente.
La cosa scandalosa semmai è che nessuna autorità istituzionale (Gelmini in primis) abbia avuto il coraggio di dire che quei simboli sono fuori luogo e vanno rimossi e che sostenere che il sole delle Alpi faccia parte predominante dell’iconografia locale sia solo una patetica stronzata.
Semmai ne avrebbero titolo i fratelli Dandolo, eroi risorgimentali.
In compenso abbiamo dovuto ascoltare falsità , come che la scuola sia stata realizzata a costo zero, senza i contributi dello Stato: la scuola è stata realizzata con lo scomputo degli oneri di urbanizzazione, cedendo un terreno edificabile a privati, come avviene in tanti altri Comuni italiani, nessun miracolo.
Solo gli arredi sono frutto di una colletta tra i cittadini.
Aver stampato il simbolo leghista anche nei cessi della scuola e inchiodato i crocefissi al muro ha determinato disagio nella dirigenza scolastica, nel personale docente e non docente e in molti genitori, che hanno tutti espresso l’invito a “lasciare la politica fuori dalla scuola”, chiedendo implicitamente la rimozione dei simboli di partito.
Persino il priore del locale convento dei Carmelitani ha cassato l’iniziartiva dicendo: “Hanno crocefisso Gesù per la seconda volta”.
Ma stamane è arrivata la scoperta umoristica, degno finale della farsa padana: dopo aver stampato simboli leghisti ovunque nella scuola tanto amata, pubblicizzata e difesa, dove ha iscritto il proprio figliolo il sindaco Oscar Lancini?
Ma nella scuola privata ovviamente, sita esattamente di fronte all’altra.
Beccato sul fatto, ha cercato di giustificarsi: “io ho frequentato quella privata e mi sono trovato bene, mi sembra migliore dell’altra”.
Neanche la libidine di posare le chiappe su una sedia col marchio del sole delle Alpi lo ha insomma convinto a scegliere la scuola frutto di tanti sacrifici dei suoi concittadini.
D’altronde lui ha i mezzi economici per la scuola privata, che i comuni mortali frequentino pure quella pubblica: coerenza leghista.
Leave a Reply