IL CASO DEL SENATORE SPEZIALI (PDL): DIRIGE L’AEROPORTO DI LAMEZIA GRAZIE ANCHE AL VOTO DEL FIGLIO
SECONDO LA LEGGE I MEMBRI DEL PARLAMENTO NON POSSONO AVERE INCARICHI IN SOCIETA’ PUBBLICHE….UNO STRANO INTRECCIO: SPEZIALI E’ STATO VOTATO DAL FIGLIO CHE E’ NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETA’ AEROPORTUALE…LA FAMIGLIA POSSIEDE IMPORTANTI AZIENDE NEL SETTORE DEI MATERIALI DI COSTRUZIONE E PER RIFARE L’AEROPORTO SONO STATI STANZIATI 60 MILIONI DI EURO
Fra gli aeroporti calabresi e il Senato è ormai attrazione fatale: senza distinzione di schieramento.
Pietro Fuda, senatore del centrosinistra, è stato amministratore unico dell’aeroporto di Reggio Calabria?
Ora è toccato a Vincenzo Speziali, 79 anni, originario di Bovalino, senatore in carica del Popolo della libertà , nominato in piena estate presidente della S.A.Cal.
È la società che gestisce lo scalo aeroportuale di Lamezia Terme, controllata al 68% da azionisti pubblici, fra cui la Regione Calabria, alcuni Comuni, le Province di Catanzaro e Cosenza.
Il restante 32% è invece in mano a un assortito gruppo di privati: un assembramento nel quale c’è di tutto, dagli Aeroporti di Roma al Monte dei Paschi di Siena, alla Banca Carime, fino alla Giacinto Callipo, ditta produttrice del tonno conservato che fa capo all’imprenditore Filippo Callipo, candidato dipietrista alle ultime elezioni regionali.
La singolarità della vicenda, tuttavia, non è dovuta a questo.
Intanto che un senatore in carica venga messo alla presidenza di una società controllata dal pubblico, incarico in questo caso pienamente operativo con deleghe importanti, è un fatto che oggettivamente non può passare inosservato.
Al riguardo, la legge sulle incompatibilità parlamentari, tuttora in vigore, è chiarissima: fra gli altri impedimenti, i membri del Parlamento non possono avere cariche in società pubbliche.
Ancora più chiara in questo caso, se si considera che il senatore è stato designato come rappresentante della Regione Calabria nel consiglio della S.A.Cal. dal governatore Giuseppe Scopelliti.
Basta leggere il primo articolo della legge 60 del 1953: «I membri del Parlamento non possono ricoprire cariche o uffici di qualsiasi specie in enti pubblici o privati per nomina o designazione del governo o di organi dell’amministrazione dello Stato».
Lampante, no? Ma solo sulla carta, naturalmente, perchè la storia dimostra che in un modo o nell’altro, con acrobatiche interpretazioni delle norme, le incompatibilità si aggirano sempre.
E non è finita qui.
La lettura del verbale del consiglio di amministrazione che ha deciso la nomina rivela particolari sorprendenti.
Per esempio, fra i consiglieri che hanno votato il nuovo presidente c’è anche suo figlio Giuseppe, che siede nel consiglio della S.A.Cal. in rappresentanza degli Aeroporti di Roma.
Di mestiere fa l’imprenditore, come suo padre.
La famiglia di Vincenzo Speziali ha infatti interessi assai ramificati nel settore dei materiali da costruzione, dell’edilizia e dell’energia.
Imprese come la Calce Meridionale, la Laterizi solai prefabbricati, la Edilizia residenziale prefabbricata, la Servizi industriali e altre ancora.
Un gruppo nel quale riveste un ruolo pure il fratello maggiore di Giuseppe, Antonio Speziali, che è fra l’altro consigliere di amministrazione di un’altra impresa pubblica: la Società risorse idriche calabresi, controllata al 53,5% dalla Regione Calabria (il resto è del gruppo francese Veolia).
La nomina risale al 23 giugno 2010, cinque giorni dopo che la Procura della repubblica di Catanzaro ne chiedesse il rinvio a giudizio per una vicenda, ha scritto l’8 settembre la Gazzetta del Sud, «di violenza privata aggravata dalla mafiosità » relativa all’aggiudicazione di un terreno.
L’udienza preliminare, secondo quanto ha riferito il giornale, è fissata per il 18 ottobre.
Unico a non condividere la designazione del senatore Speziali alla presidenza della società aeroportuale, astenendosi, è stato il rappresentante del Comune di Lamezia Terme.
Per «motivazioni prettamente tecniche», spiega il verbale.
In pratica per la decisione di nominare presidente di un’azienda a maggioranza pubblica un senatore in carica la cui famiglia possiede un piccolo impero nel settore dei materiali edilizi.
Proprio nel momento in cui la stessa società sta per avviare un progetto di 60 milioni di euro, finanziato con fondi pubblici, per rifare l’aeroporto: operazione che richiederà un massiccio impiego di quei prodotti.
E tanto più che nel consiglio di amministrazione della S.A.Cal. siedono addirittura due esponenti di quella famiglia imprenditoriale, padre e figlio.
Elementi sufficienti per avere molte perplessità sulla gestione dell’intera vicenda.
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