OTTO ITALIANI SU DIECI VOGLIONO PROLUNGARE LE NORME CONTRO IL CORONAVIRUS
I NEGAZIONISTI IN ITALIA SONO APPENA IL 4%… CRESCE LA PREOCCUPAZIONE TRA I GIOVANI
Ilvo Diamanti su Repubblica illustra un sondaggio che mostra a sorpresa che i negazionisti del Coronavirus in Italia sono una sparuta minoranza. Meno del 5%. E la maggior parte degli italiani ha paura che il virus non sparirà presto e pensa sia opportuno premunirsi prolungando le misure:
Il recente sondaggio condotto da Demos, per l’Osservatorio sulla (in)sicurezza (curato insieme alla Fondazione Unipolis), rileva, infatti, come l’82% degli italiani (intervistati) si senta preoccupato dalla diffusione del Coronavirus.
“I più preoccupati”, in particolare, sono cresciuti dal 31 al 41%. È, tuttavia, significativo osservare come sia cambiato il profilo socio-demografico della paura.. Fino a giugno l’inquietudine pervadeva soprattutto le persone più anziane. Sul piano professionale: gli operai e i pensionati. Oggi, i più preoccupati appaiono i più giovani e gli studenti: circa il 90%.
Specchio del contagio, che si è concentrato, sempre più, fra i più giovani. Da un Virus che investiva soprattutto i padri e i nonni, in particolare se afflitti da altri problemi di salute.
Il miglioramento dei dati del contagio e la fine del lungo lockdown hanno spinto i più giovani superare i confini. Non solà³ territoriali, ma della prudenza. Così, nei luoghi di vacanza e negli eventi pubblici, abbiamo assistito e assistiamo a grandi affollamenti. Soprattutto di ragazzi. Anche se non solo…
Insieme alla “demografia”, sta cambiando anche la “geografia” della preoccupazione. Che sta crescendo nelle regioni del Centro e del Sud. Molto più che nel Nord.
Ma ciò che colpisce particolarmente è la previsione relativa ai tempi del Covid. Oggi oltre due persone su tre pensano che durerà ancora a lungo.
Almeno un anno (50%). 0 anche di più (17%). E quasi 8 persone su 10 non condividono l’idea che le misure e le regole attualmente in vigore siano eccessivamente rigide. E vadano ridimensionate. Al contrario, ritengono che vadano non solo mantenute, ma “prorogate”. Ancora a lungo.
(da agenzie)
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