PARTITO O MOVIMENTO? NOI NON ABBIAMO DUBBI
LA PROVOCAZIONE FUTURISTA DI FILIPPO ROSSI SULLA FORMA PARTITO E SU QUELLA MOVIMENTO
Volete scoprire quali sono le differenze tra un partito e un movimento d’opinione?
È presto detto.
Un partito è una struttura chiusa, un movimento d’opinione è una stanza aperta.
Un partito è un paesaggio senza orizzonte, un movimento d’opinione una spiaggia sull’oceano.
Un partito difende interessi, un movimento accarezza sogni.
Un partito ha bisogno di una burocrazia, un movimento ha bisogno dell’intelligenza. In un partito si contano le tessere, in un movimento d’opinione si contano le idee.
In un partito quelle tessere si comprano, in un movimento le tessere non ci sono.
In un partito fanno carriera i signorsì, i caporali e i colonnelli. In un movimento d’opinione non esistono carriere.
Il partito è roba da zerbini, il movimento è roba di eroi.
In un partito vince chi obbedisce, in un movimento vince chi ha più cose da dire.
In un partito in meno siamo e meglio siamo, in un movimento più siamo e meglio è. Un partito gioca in difesa, un movimento gioca in attacco. Sempre e comunque. Un movimento fa le barricate.
Un partito nasce vecchio, e non c’è cerone che basti a coprirne le rughe. Un movimento cresce giovane.
Un partito rimane nel palazzo, un movimento scende in piazza.
Un partito ha paura di sbagliare, pesa le parole, smussa, ammorbidisce, tratta e contratta. Un movimento non ha mai paura. Di niente e di nessuno.
Un partito salvaguardia posti e stipendi, un movimento salvaguardia ciò che è giusto. Un partito pensa alla pensione.
Un partito chiede con chi stai, da dove vieni, “di chi sei”.
Un movimento chiede cosa pensi, dove vai, cosa sogni.
Un partito è conservatore, un movimento è rivoluzionario.
Un partito è lento, un movimento è veloce. È rock.
Un partito è egoista, un movimento è altruista.
Un partito è centrista, un movimento è centrale.
Un partito rimane a casa, o alla finestra. Un movimento è interventista.
Un partito sfrutta i militanti, un movimento è dei militanti.
Un partito vive alla giornata, un movimento fa la storia. O almeno ci prova.
Un partito cerca compromessi, un movimento cerca il cambiamento.
Un partito pensa a quel che conviene, un movimento a quel che serve.
Un partito non s’incazza mai, un movimento nasce incazzato.
Un partito è triste, un movimento è allegro.
Un partito è in giacca e cravatta, un movimento in jeans e camicia.
Un partito è in bianco e nero (e spesso in girgio), un movimento è a colori.
Un partito ha bisogno di nemici per cacciarli, un movimento ha bisogno di amici a cui unirsi.
Un partito è Polifemo nella grotta, un movimento è Ulisse sul mare.
Un partito resta, un movimento parte.
Un partito è solido, un movimento è liquido.
Un partito uccide le eccellenze, un movimento le coltiva.
Un partito è finto, il movimento è vero.
Un partito fa i congressi, un movimento fa politica.
Un partito si parla addosso, un movimento parla a tutti.
Un partito parla sottovoce, il movimento urla.
Un partito dice quel che è “opportuno”, un movimento dice quel che sente.
Un partito abbassa la testa, un movimento alza il dito.
Un partito si riunisce, elegge, delibera, approva con riserva. Un movimento decide. Un partito non dà fastidio a nessuno, un movimento dà fastidio al potere.
Un partito? Dove siamo, chi siamo, perchè siamo.
Un movimento? Ecco cosa pensiamo, ecco cosa vogliamo.
Un partito? Armiamoci e partite. Un movimento? Amiamoci e partiamo.
Un partito perde, un movimento vince.
Filippo Rossi
(da “Il Futurista“)
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