PER SALVINI LA CERIMONIA PER FALCONE ERA UN EVENTO ELETTORALE
SUL MANIFESTO E’ FINITO TRA UN COMIZIO E L’ALTRO… E LUI SCARICA LO STAFF: “NON ME NE SONO OCCUPATO IO”
Non bastava la polemica con le associazioni antimafia che hanno scelto di non partecipare alla commemorazione di Falcone, nell’aula bunker dell’Ucciardone, per contestare la presenza di Matteo Salvini (tra i volti storici dell’antimafia che hanno boicottato la cerimonia ufficiale c’è anche Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, ucciso da Cosa Nostra).
Il ministro dell’Interno ha scatenato proteste anche per un manifesto elettorale a dir poco discutibile. Con la commemorazione – avvenuta alle 10 a Palermo – infilata subito prima di un comizio a Novi Ligure.
E con una carrellata di altri comizi per la giornata conclusiva di venerdì 24 maggio, con ben quattro appuntamenti tra Piemonte ed Emilia. E lo slogan “Prima l’Italia”.
Il ministro è stato costretto a difendersi rispetto alla polemica: “Sono venuto a Palermo da ministro. Non faccio io i manifesti elettorali”
Ma era sbagliato quel volantino? “Sì”, ha ammesso imbarazzato il leader della Lega
(da agenzie)
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