PERCHE’ IL FRECCIAROSSA DA ROMA A POMPEI E’ SOLO L’ULTIMO SPOT ELETTORALE DEL GOVERNO MELONI
RIDICOLA UNA PARTENZA AL MESE, SERVE SOLO AD ALIMENTARE LA RETORICA TRIONFALISTICA DEL GOVERNO
Una promozione in pompa magna, quella del treno ad alta velocità che collega Roma direttamente a Pompei. Oggi Giorgia Meloni e il ministro Gennaro Sangiuliano sono partiti dalla stazione Termini per inaugurare la nuova tratta ad alta velocità che porta al famoso sito archeologico.
Ci vorranno meno di due ore per arrivare alla stazione di Pompei, dove sarà presente una navetta, il Pompei Link, per portare i turisti direttamente agli scavi. Ma il tanto atteso treno partirà una sola volta al mese.
E nel frattempo i collegamenti tra Pompei e Napoli, da dove normalmente partono i turisti per visitare il sito, rimangono precari tra mille malfunzionamenti e problematiche. In tutto questo i giornalisti, che volevano documentare la passerella di Meloni e Sangiuliano, sono stati tenuti a debita distanza, stipati in un vagone lontano da quello su cui viaggiavano la presidente del Consiglio e il ministro.
“È qualcosa che viene nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione che ci impegna a tutelare e sviluppare il patrimonio artistico della Nazione, anche aumentandone l’accessibilità”, ha detto Sangiuliano.
Va però precisato, appunto, che il Frecciarossa Roma – Pompei, che impiega per la precisione un’ora e 47 minuti, partirà esclusivamente la terza domenica di ogni mese. Per gli altri 29 o 30 giorni sul calendario i turisti dovranno comunque affidarsi alle altre rotte e collegamenti, che già esistono.
“Quando c’era Lei i treni arrivavano… una volta al mese! Sembra una barzelletta: la tratta Roma-Pompei che Meloni e Sangiuliano stanno inaugurando tra gaffes e disorganizzazione fantozziana, già domani non sarà più attiva. Partirà una volta al mese, ogni terza domenica”, scrive il segretario di +Europa, Riccardo Magi, su Twitter.
E ancora: “In pratica, visto che siamo a luglio, il prossimo viaggio del “Meloni Express” partirà a fine agosto… a stagione estiva conclusa. Che dire? Un altro grande primato del Made in Italy del nostro governo di Patrioti della domenica. Anzi, Patrioti di ogni terza domenica del mese!”.
Da Roma ci si può recare a Pompei prendendo l’alta velocità fino a Napoli, per poi cambiare e salire su un treno regionale o sulla metropolitana dalla stessa stazione centrale di Piazza Garibaldi. Soluzioni che, a livello di tempistiche, non sono molto differenti: prendendo la Circumvesuviana dopo il Frecciarossa delle 10.35, ad esempio, ci si dovrebbe impiegare un’ora e 59 minuti. O due ore e 11 minuti con altri treni. Parola di Trenitalia.
Certo, spesso il servizio non funziona come dovrebbe e le tempistiche si allungano. Le linee ferroviarie della Circumvesuviana, che vengono utilizzate tanto dai turisti quanto dai residenti di Napoli e dintorni, spesso e volentieri registrano guasti e malfunzionamenti. C’è chi, allora, si chiede come mai il governo non abbia piuttosto deciso di investire per migliorare i collegamenti già esistenti, che continueranno ad essere utilizzati dalla stragrande maggioranza delle persone per tutto il mese, invece del nuovo Frecciarossa per solo 12 volte all’anno.
Sembra allora che il grande evento organizzato da Meloni e Sangiuliano, con tanto di sfilata per gli scavi, non sia stato più che altro uno spot elettorale, che però non faciliterà davvero l’accesso al sito di Pompei. Ma alimenta solo la retorica trionfalista del governo.
Tra le voci critiche anche quella del segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. Che ha scritto su Twitter: “Ma per un viaggio al mese di un Frecciarossa a Pompei non avranno un poco esagerato Meloni e Sangiuliano? Solidarietà ai giornalisti al seguito, evidentemente Palazzo Chigi usa il protocollo Orban. Quando i potenti fanno così è perché hanno paura della realtà”.
Il riferimento è alle condizioni in cui si è trovata la stampa che ha cercato di documentare il tutto stamattina. Palesemente poco graditi, i giornalisti sono stati stipati e chiusi in un vagone prima dell’arrivo della delegazione del governo. Tra cui mancava, tra l’altro, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè.
(da Fanpage)
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