PERDE IL LAVORO STAGIONALE, VA A PESCARE PER FAME, VIENE PRIMA MULTATO E POI “GRAZIATO” DALLA POLIZIA
UNA STORIA DI SOLIDARIETA’ NEL GROSSETANO CHE MERITA DI ESSERE RACCONTATA
Era arrivato dalla Calabria in Toscana per lavorare come cuoco in uno dei tanti ristoranti di Grosseto per tutta l’estate. Ma, a causa dell’emergenza covid-19, la stagione in Maremma non è mai partita. I locali sono chiusi da settimane.
E così, in attesa del sussidio di 600 euro che non è ancora arrivato, si è ritrovato senza un impiego, senza soldi, con l’affitto da pagare e con il frigo vuoto.
Per non morire di fame, allora, ha deciso di andare a pescare per procacciarsi un po’ di pesce: qualche sogliola, un polipo.
Ma lo scorso 22 aprile è stato sorpreso dalla polizia, a cui erano arrivate segnalazioni da parte di alcuni cittadini, lungo la spiaggia di Marina di Grosseto. Gli agenti, ai quali ha raccontato di essere in difficoltà , hanno deciso però di non fargli la multa. E da quel momento nei suoi confronti è partita una gara di solidarietà .
Protagonista della storia, raccontata da Il Tirreno, un giovane calabrese di 30 anni, arrivato in Toscana per lavorare come chef per la stagione estiva.
“Ero venuto qui per fare lo stagionale e sono rimasto intrappolato dall’emergenza coronavirus”, ha raccontato il ragazzo che – ironia della sorte – nella sua città d’origine, Tropea, fa volontariato, “consegnando pacchi di cibo alle famiglie bisognose, casa per casa”.
Una storia la sua identica a quella di altre migliaia di italiani, dipendenti di bar, ristoranti e locali rimasti a casa in queste settimane senza un paracadute per sopravvivere, in attesa della cassa integrazione e con lo spettro di non poter tornare a lavoro anche nei prossimi mesi.
Il giovane, arrivato a Grosseto prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria, non ha preso servizio nemmeno per un giorno. E, non potendo far ritorno a casa, è rimasto bloccato “con a malapena 2 euro sul conto in banca e un alloggio in affitto da pagare”.
Ad aiutarlo, dopo che la sua storia è diventata pubblica, come lui stesso ha raccontato a Il Tirreno, due poliziotti che “gli hanno regalato soldi e spesa”.
E un’anonima cittadina di Marina di Grosseto che gli ha fatto recapitare “quattro buste di spesa con un sacco di roba da mangiare”.
Ed è loro che ora il giovane vuole ringraziare: “Voglio dirlo perchè mi sono stati vicino. Adesso ho del cibo in casa e soldi per fare la spesa per un altro po’, sperando di cominciare il lavoro quanto prima”.
(da agenzie)
Leave a Reply