PONTE SULLO STRETTO, SALVINI FA INCAZZARE TUTTI: PROTESTE PER IL SUO ARRIVO PER L’EVENTO ELETTORALE IN HOTEL
L’ENNESIMA PROVOCAZIONE: UNA CENA NEL BEL MEZZO DELLE CASE DA ESPROPRIARE
Una cena con Matteo Salvini nel bel mezzo delle zone da espropriare. Il vicepremier e ministro dei Trasporti l’ha tenuta ieri sera, tra le proteste, a Torre Faro, la frazione di Messina dove è previsto il pilone siciliano del Ponte sullo Stretto.
Organizzata da Nino Germanà candidato leghista alle Europee, la cena si è tenuta all’Hotel Capo Peloro, una struttura circondata da case, ristoranti, bar e macellerie tutte sotto esproprio. “Salvini e Germanà banchettano accanto a casa degli espropriandi? Una provocazione di cattivo gusto tra centinaia di persone che vivono il rischio di perdere la loro casa e le loro attività”, tuona Daniele Ialacqua, del comitato No Ponte Capo Peloro.
“Un evento privato con militanti e amici della Lega”, sottolinea invece Germanà. Di certo la scelta ha scatenato la protesta all’ingresso dell’hotel, dove i comitati hanno piazzato manifesti contro la grande opera. E si temono contestazioni anche per l’evento di stamattina: l’incontro sulle grandi opere previsto sulla Dattilo, nave della Marina Militare (usata spesso per operazioni di recupero dei migranti) attraccata al porto di Messina.
L’evento paralizzerà la viabilità per tutta la mattina, visto che per sicurezza è stata disposta l’interdizione al traffico per gran parte del centro-nord della città: “Messina in ginocchio e presa in ostaggio, blindata come una zona di guerra. Si ha veramente così paura dei messinesi?”, attacca Alessandro Russo, consigliere comunale del Pd.
L’arrivo di Salvini, con tanto di cena nella zona rossa degli espropri, avviene d’altronde in un momento concitato per gli espropriandi, impegnati proprio nella preparazione delle osservazioni da presentare alla Stretto di Messina spa entro il 2 giugno. Lo scorso 3 aprile, infatti, la società che deve realizzare il ponte aveva pubblicato l’avviso di avvio della procedura di esproprio, dando 60 giorni per presentare le osservazioni. E mentre il progetto è fermo per le richieste dalla commissione Via-Vas, la procedura degli espropri va avanti. Così che nelle due sponde dello Stretto sono stati giorni concitati.
A Villa San Giovanni si è perfino tenuto, lo scorso 27 maggio, un consiglio comunale aperto agli espropriandi in vista della scadenza del 2 giugno. Una data, tuttavia, contestata dal lato siciliano, dove i comitati, più che a presentare le osservazioni, sono pronti a contestare l’intera procedura.
Secondo gli esperti consultati, gli espropri reiterati già un anno fa, con il riavvio della procedura per la realizzazione del Ponte, sarebbero illegittimi perché appunto non si possono reiterare vincoli scaduti. Quello della Stretto di Messina sarebbe un mero avviso, senza una scadenza perentoria, perché nessun vincolo può essere posto prima dell’approvazione del progetto da parte del Cipess. Tanto più che le aree da espropriare sono cresciute rispetto al 2011: “La cena di Salvini è una provocazione, in una situazione così delicata non viene nemmeno a parlarci”, dice Rossella Bulsei, del comitato di Villa San Giovanni, esproprianda anche lei.
(da ilfattoquotidiano.it)
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