PRIMA REGOLA: CRIMINALIZZARE IL DISSENSO
DA ULTIMA GENERAZIONE ALL’ANTIMAFIA
Martedì il contenimento muscolare degli studenti che volevano raggiungere l’albero Falcone a Palermo. Sabato le denunce per violenza privata alle contestatrici della ministra Eugenia Roccella al Salone del libro di Torino, per quanto dai filmati si direbbe che non c’era stata violenza né minaccia. Cosa succede? Il governo di destra-destra ha deciso di reprimere il dissenso, magari con il nuovo capo della polizia Vittorio Pisani, esperto di criminalità organizzata, che si è appena insediato al posto di Lamberto Giannini, legato al predecessore Franco Gabrielli e forse proprio per questo spedito anzitempo a fare il prefetto di Roma?
La svolta, in realtà, è in corso da tempo. Se Pisani è davvero chiamato a dare un’ulteriore stretta non ha nemmeno avuto il tempo di farlo. Sono almeno un paio d’anni che parliamo sempre più spesso di botte agli studenti o ai no-vax o di accuse di associazione a delinquere ai sindacalisti del Si Cobas a Piacenza o di analoghe iniziative a Padova contro i ragazzi di Ultima Generazione che bloccano le strade, imbrattano monumenti o colorano fontane. A volte la magistratura mette un freno, come hanno fatto i giudici di Piacenza o quelli di Milano che, mesi fa, hanno negato la sorveglianza speciale proposta dalla questura di Pavia nei confronti di un attivista poco più che ventenne di Ultima Generazione, quando normalmente quel provvedimento colpisce delinquenti abituali. Spesso però i giudici contribuiscono al pugno di ferro, come con la sentenza di Cassazione che nel 2018 ha trasformato l’occupazione di edifici in reato permanente e dunque punibile anche a distanza di anni dalla cosiddetta “invasione” cui si riferisce la norma. Vedremo come andranno i processi agli attivisti di Ultima Generazione. Quelli per reati di piazza non si contano, anche quando non succede niente di davvero grave: a Sassari se ne prepara uno con decine di imputati, compreso il cantante che suonava, per una serie di manifestazioni in favore del detenuto anarchico Alfredo Cospito nei pressi del carcere di Bancali.
Tutti ricordano che il 9 ottobre 2021 gli errori nella gestione dell’ordine pubblico a Roma favorirono l’assalto di fascisti e antivaccinisti alla sede della Cgil in Corso Italia. Appena nove giorni dopo il piazzale del porto di Trieste venne sgomberato con la forza e con gli idranti da fastidiosi manifestanti anti-green pass tutt’altro che fascisti, che bloccavano il traffico delle merci. Uno dei loro leader, il portuale Stefano Puzzer, venne poi allontanato per anni da Roma e da diverse altre città con il foglio di via, antico strumento di epoca fascista trasformato in Daspo urbano su iniziativa di un ministro dell’Interno Pd come Marco Minniti nel 2017, lo stesso che diede il via alle iniziative poliziesche e giudiziarie contro Ong impegnate nel soccorso ai migranti in mare, peraltro col contributo dell’attuale capo della polizia Pisani all’epoca allo Sco (il Servizio centrale operativo). E ancora, subito dopo l’assalto alla Cgil a Roma, a Torino e in altre città diverse manifestazioni studentesche, non sempre pacifiche ma neppure così minacciose, sono state stroncate a colpi di manganello, come a dimostrare di saper mostrare i muscoli. È successo di nuovo alla Sapienza di Roma, il 25 ottobre scorso, casualmente nel giorno in cui Giorgia Meloni pronunciava alla Camera il suo discorso di insediamento e gli studenti dei collettivi contestavano un convegno di giovani legati a FdI, il cui svolgimento era più che garantito dalle grate metalliche all’ingresso della facoltà di Scienze politiche.
Pisani da ultimo era vicedirettore dell’Aisi (il servizio interno) e ha lavorato soprattutto nelle squadre mobili, è uno specialista della caccia ai mafiosi come diversi capi della polizia dagli anni 90 in poi. Il più noto è stato Gianni De Gennaro, che guidava la polizia ai tempi del sanguinoso G8 del 2001 a Genova, dove l’ordine pubblico fu gestito soprattutto da “mobilieri” e alcuni di loro furono poi condannati per l’assalto e le false molotov alla scuola Diaz. Solo dopo quei processi arrivarono Gabrielli (2016) che chiese scusa per Genova e poi Giannini (2021), entrambi provenienti dal mondo delle Digos e dell’antiterrorismo. Vedremo presto quale sarà il mandato politico di Pisani e cosa farà.
(da Il Fatto Quotidiano)
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