PROVE D’INTESA TRA PD E FORZA ITALIA: “QUATTRO PUNTI SULLA LEGGE ELETTORALE”
PAOLO ROMANI RISPONDE A ZANDA E RILANCIA L’IDEA DI UN FRONTE ANTI M5S
Dopo l’intervento del capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, in cui l’esponente dem ha delineato un fronte anti Movimento 5 Stelle con il supporto inevitabile di Forza Italia, è uno degli esponenti di spicco del partito di Silvio Berlusconi, il capogruppo al Senato, Paolo Romani, a tracciare, in un’intervista al Foglio, il manifesto di Fi per dialogare con il Pd.
“C’è una questione da risolvere e cioè l’apertura di una dialogo tra forze che hanno oggettivamente un problema comune: il movimento antisistema e antidemocratico dei Cinque stelle”, spiega Romani, secondo cui il primo tema concreto su cui Fi e Pd possono trovarsi è la legge elettorale.
“Oggi – dice – c’è una situazione che non si era mai verificata prima; esiste un sistema tripolare e quindi quel principio di governabilità nel quale abbiamo creduto noi, e nel quale ha creduto anche Renzi, deve coniugarsi con il concetto di rappresentanza. Avendo tendenzialmente un obiettivo comune, quello di rendere più snelle ed efficienti le istituzioni, i partiti hanno il dovere di risolvere il problema della legge elettorale”.
Romani trova “sterile questo dibattito Mattarellum sì-Mattarellum no, Italicum sì-Italicum no”, ma ci sono quattro punti su cui il partito e il Pd possono ragionare per trovare un’intesa. Primo: “Vogliamo le preferenze o riteniamo che siano un sistema che manda in Parlamento il peggio di questo Paese perchè figlio dei voti di scambio? Se si sceglie il sistema non delle preferenze la soluzione è il collegio uninominale o plurinominale; ambedue i sistemi sono ammessi dalla sentenza della corte”.
Sul secondo punto, Romani dice: “siamo nelle condizioni di aprire al sistema della coalizione? Il centrodestra una una sua storia che non può essere sintetizzata nel famoso listone e che peraltro darebbe alle segreterie di partito il compito di fare delle scelte, anzichè farle fare agli elettori”. Il terzo punto evocato è quello delle soglie. “Va bene il 40%? Coalizione al Senato o alla Camera? Se il sistema elettorale prevede un premio di maggioranza nazionale probabilmente ci dovrà essere anche al Senato che dovrebbe o potrebbe essere su base regionale”.
Quarto punto da affrontare, il meccanismo di proporzionalità . “In un sistema tripolare – dice Romani – non potendo un premio di maggioranza consegnare a un partito del 30% il 55% dei seggi , perchè sarebbe sanzionato, ci vuole un metodo proporzionale, in nome del principio della rappresentanza”. “Siamo a dieci mesi dalle elezioni – avverte Romani – e il Parlamento ha bisogno di risolvere questo problema”.
(da “Huffingtonpost”)
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