RUBA IL CIOCCOLATO PER I FIGLI, GLI AGENTI PAGANO E LA SALVANO
I LORO AMICI AVEVANO LE UOVA, LEI E’ POVERA… I POLIZIOTTI: “CI HA MOSSI IL CUORE, NON IL CODICE DI PROCEDURA PENALE”
«Qualcuno ci accusa di essere venuti meno al nostro dovere, ma i poliziotti non devono soltanto arrestare le persone che commettono reati. Il nostro compito è anche quello di aiutare i cittadini bisognosi, tanto più se sono bambini».
L’agente scelto della squadra volante di Cagliari non si aspetta nè encomi nè applausi, non vorrebbe (e non potrebbe) comparire sul giornale con nome e cognome, e ha cuore un’altra questione, più che la sua gloria: «Spero che i servizi sociali, o non so quali altri enti, si ricordino di questa mamma, che diano una mano a lei e ai suoi sei bambini. Non li lascino più soli, non accettino che a quei piccoli sia negato un altro sorriso».
A Pasqua, almeno quest’anno, quel sorriso è assicurato, ma solo grazie al buon cuore dell’agente e dei suoi cinque colleghi.
C’erano loro di turno al pronto intervento, giovedì pomeriggio, quando i vigilanti di un supermercato cittadino hanno chiamato il 113 per segnalare un furto: «La persona che avremmo dovuto fermare – racconta il dirigente della squadra volante, Dario Mongiovì – era una mamma di 37 anni che aveva nascosto nel passeggino le uova di Pasqua per i suoi sei bambini. È una persona disperata, che non ha neppure il necessario per assicurare un pranzo quotidiano ai figli piccoli: insomma, rubava per necessità . Voleva regalare un sorriso a quei bambini. Più che di un atto di polizia giudiziaria, in quel momento c’era bisogno di un atto di generosità . E i nostri ragazzi non ci hanno messo neanche un attimo a compierlo. La legge lo consente».
Le sei uova di cioccolato, alla fine, le hanno pagate gli agenti.
I responsabili del supermercato non hanno presentato una querela e anche a casa di questa famiglia disperata domani ci sarà una sorpresa da scartare.
«Quando siamo arrivati, la donna non ha negato. Ci ha raccontato una storia che non poteva lasciarci indifferenti. I compagnetti dei suoi figli avevano già ricevuto le uova di Pasqua e loro no. Quando sono tornati da scuola, proprio giovedì, hanno iniziato a piangere e lei ha deciso di trovare un modo di consolarli. L’unico modo a sua disposizione era quello di prenderli senza pagare. Conosciamo quella giovane da tempo, sappiamo che porta avanti la famiglia con enormi difficoltà e nessuna istituzione si occupa di lei. Potevamo restare indifferenti di fronte al pianto dei due bambini che erano presenti quando siamo arrivati? Hanno capito la situazione, hanno capito che forse anche quest’anno sarebbero rimasti senza uovo di cioccolato e noi abbiamo valutato che in quella circostanza il poliziotto doveva prima di tutto tutelare il diritto al sorriso di quei piccoli. Cosa potevamo fare? Arrestare la mamma per furto? Abbiamo seguito il cuore, più che il codice di procedura penale. Io faccio il poliziotto da tanti anni e sono in grado di distinguere un vero delinquente da una mamma che ha compiuto un furto per necessità . E poi bastava vedere i suoi occhi per capire che aveva rubato quelle uova di Pasqua per far felici i figli».
Non varrà quanto la cattura di un latitante o di un terrorista, ma l’intervento al supermercato di Cagliari per i sei agenti volante merita plauso e gratitudine.
E forse anche una medaglia. «Il sorriso di quei piccoli era l’obiettivo principale da perseguire in quel momento – sottolinea il vicequestore Mongiovì – Quando i ragazzi mi hanno chiamato e mi hanno detto che avevano intenzione di pagare le uova, più che denunciare o arrestare la donna, non ho avuto un attimo di esitazione. Sono stato subito d’accordo con loro, avrei agito allo stesso modo».
Nicola Pinna
(da “La Stampa”)
Leave a Reply