QUI GIACE MISAEL PAIZ, MORTO NEL DESERTO DELL’ARIZONA DOPO AVER CAMMINATO PER 3.200 CHILOMETRI
AVEVA 25 ANNI ED ERA PARTITO DAL GUATEMALA: NON HA RETTO AGLI STENTI E ALLA FATICA
Era partito inseguendo il sogno americano ed è tornato indietro in una bara.
Si chiamava Misael Paiz, aveva 25 anni ed insieme allo zio e ad altri migranti del centro-america era risalito a nord lungo il Messico, in un lunghissimo viaggio di oltre 3.200 chilometri.
Poi aveva attraversato illegalmente il confine in Arizona, ma si era perso nel deserto della Sonora
Lo zio aveva chiesto aiuto chiamando il numero di emergenza 911, ma nel frattempo Misael era morto, stremato da fatica e stenti.
I soccorritori hanno dovuto cercare a lungo prima di trovare il punto esatto dal quale era partita la disperata richiesta di aiuto
Quella è una zona molto pericolosa e nel solo 2017 i morti sono stati 294. I dati del 2018 non sono ancora disponibili, ma le stime ufficiose parlano di un aumento del numero di morti
Ovviamente senza considerare tutti coloro che muoiono in quelle aree desertiche e isolate senza che nessuno mai lo possa sapere
Non raramente nel deserto della Sonora si trova qualche scheletro, o brandelli di vestiti o altro che dimostrano il passaggio di persone.
Misael Paiz era partito da Aguacate, un villaggio di 1500 abitanti in Guatemala. Una nazione dalla quale nel 2018 si calcola siano partite 157 mila persone con l’obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti
Misael non era nè un criminale nè un terrorista. Era solo un disperato in cerca di futuro. E’ tornato in una bara. Tutto il paese lo ha pianto. Ma la sua morte non ha cambiato nulla
Chi può tenta miglior vita negli Stati Uniti. Anche se la strada verso la ‘migliore vita’ è segnata dalla ‘migliore vita’ cristiana che è la morte.
(da Globalist)
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