“RENZI ANAFFETTIVO NAPOLEONICO”: EMILIANO CONTRO TUTTI
“AGLI SCISSIONISTI MANCA TUTTO: TESI, STRUTTURE, ORGANIZZAZIONE”
“Rimango nel Pd perchè Renzi era felice che me andassi. Alle primarie posso batterlo anche con i voti degli scissionisti. E riunificherò il partito. D’Alema? L’Italia ha bisogno di una sinistra forte, non di una presenza di testimonianza. Renzi? È anaffettivo. Ma agli scissionisti manca tutto: struttura, tesi e persino il nome”.
Così Michele Emiliano in un’intervista al Corriere della Sera in cui spiega la sua scelta di restare nel Partito Democratico.
“D’Alema non mi ha mai chiesto di lasciare il Pd. Spero che restino tutti: Rossi, Speranza, pure Bersani e D’Alema”, dice il governatore pugliese.
I sondaggi danno agli scissionisti il 10%? “Mi pare un po’ tanto… Non mi sembrano pronti. Mancano tesi, strutture, organizzazione. Financo un nome”.
Ma non è per questo che ha deciso di restare. “Rimango perchè ho visto che Renzi era felice che me ne andassi. Allora mi sono detto che stavo sbagliando tutto. Il campo di battaglia è il Pd”.
Poi, sempre su Renzi:
“Quando mi sono avvicinato a Bersani e agli altri non ho mai parlato di scissione, ma di opposizione a Renzi. Sono loro che mi hanno spiegato che con Renzi non potevano più convivere”.
Perchè? “Perchè alza la voce, urla. Li maltratta. Al che mi sono detto: sei un vecchio magistrato di frontiera, ne hai viste di ogni, non ti lascerai certo intimidire. Ma devo riconoscere che avevano ragione loro: Renzi non solo aggredisce, è pure anaffettivo. Napoleonico. La differenza con lui è quasi antropologica”
Nell’intervista il governatore spiega anche il perchè del soprannome di Renzi, “Il Bomba”:
Lo chiamano così — spiega — “non perchè dica bugie; perchè le spara grosse, con superficialità . Ha annunciato che avrebbe versato più di un miliardo di euro della famiglia Riva agli ospedali pugliesi; ma quella cifra non era acquisita, e infatti il giudice non ha omologato il patteggiamento. Come quando ha detto che avrebbe lasciato la politica in caso di sconfitta: una sciocchezza. Avrebbe fatto meglio a restare a Palazzo Chigi”.
La scissione — afferma il governatore — era considerata una “soluzione estrema”.
“Io non ho promesso nulla. Mi sono preso 48 ore per riflettere. Poi con Speranza e Rossi ho parlato chiaro: lasciare il Pd nelle mani di Renzi come un regalo sarebbe un errore storico; se vogliamo cambiare il Paese dobbiamo avere un partito di una certa dimensione, capace di fare massa critica”.
Per Emiliano, una Lega Sud, magari con De Magistris, sì che “sarebbe un partito con un grosso potenziale: al Sud la gente quando vede le bandiere del Pd prende la croce come davanti ai vampiri. Sono esasperati, perchè sentono di non contare nulla: non solo i disoccupati, anche gli imprenditori. Basta un embargo politico per gettarli sul lastrico”.
Infine, un passaggio su Grillo e i Cinque Stelle: “Non sono pronti a governare, e Roma lo dimostra”.
(da “Huffingtonpost”)
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