RIFIUTI ROMA, LA PROCURA INDAGA SULLE ISPEZIONI DELLA MURARO, ASSESSORE M5S
I PM INDAGANO SULLE RELAZIONI DI QUANDO ERA CONSULENTE DELL’AZIENDA… COSI’ CERTIFICAVA IL BUON FUNZONAMENTO DEGLI IMPIANTI TMB, MESSI ORA SOTTO ACCUSA DAI CARABINIERI DEL NOE
C’è anche lo scontro tra consulenze della Procura e di Ama, nelle carte dell’inchiesta sui due Tmb della municipalizzata finiti nel mirino del pm Alberto Galanti.
Un braccio di ferro tra l’allora titolare al controllo degli impianti dei rifiuti, Paola Muraro, oggi assessore all’Ambiente, e i periti di piazzale Clodio.
Si tratta di una consulenza tecnica fatta in contraddittorio tra Ama e la procura sull’impianto Tmb di Rocca Cencia e sulla natura delle frazioni prodotte alla fine del ciclo di trattamento.
Le premesse sono le stesse ma completamente divergente l’esito dell’istruttoria che, ora, rischia di mettere in imbarazzo l’attuale assessora all’Ambiente della giunta Raggi.
Proprio su quell’impianto, così come su quello di via Salaria, era lei deputata al controllo di qualità dei rifiuti in ingresso ed uscita.
E furono i dati da lei certificati a stabilire che andava tutto bene, al contrario di quanto ipotizza la procura che ha infatti aperto un fascicolo per truffa con diversi funzionari iscritti nel registro degli indagati.
Questi i nuovi dettagli che stanno emergendo dall’inchiesta che ha trascinato nella bufera la Muraro.
Quello sui due Tmb Ama non sarebbe l’unico scontro che la vede protagonista “contro” la procura e in difesa di Ama.
Nel 2012 infatti, a quanto risulta da un documento in possesso di Repubblica, i carabinieri del Noe inviarono un rapporto al ministro Clini «relativamente a una persistente sottoutilizzazione di tutti e quattro gli impianti Tmb».
Le rilevazioni sono eseguite in piena era Alemanno, quando, stando all’inchiesta Mafia Capitale, Fiscon aveva ricevuto da Panzironi (entrambi arrestati nella prima tranche del “Mondo di Mezzo” e ora a processo) l’investitura come direttore generale su pressioni di Buzzi e Carminati.
Sono gli stessi anni disastrosi in cui Paola Muraro presta la propria consulenza, che aveva già dal 2004 in Ama, su quegli impianti.
Ma tutto sembra procedere bene nei Tmb, almeno per quel che emerge dal contradditorio tra le parti di fronte al pm. Ciò che lei invece oggi sostiene è che conserva ancora le numerose mail inviate ai suoi dirigenti in cui denunciava irregolarità , senza essere ascoltata, e che ha raccolto in un dossier pronto ad essere messo a disposizione degli inquirenti.
Sta di fatto che nel 2013, il 26 febbraio, a seguito di un esposto della Provincia di Roma, il pm Galanti apre un fascicolo, inizialmente come modello 45.
Quanto sostenuto dalla provincia è gravissimo: «A seguito di controlli eseguiti presso gli impianti Tmb è emerso dall’analisi dei registri di carico/scarico del mese di gennaio 2013 che la percentuale di Cdr (combustibile da rifiuto, ndr) in uscita da tali impianti si discosta da quanto previsto».
Uno scostamento su cui ora c’è una indagine.
(da “La Repubblica”)
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