SALVINI BATTE CASSA MA NESSUNO SE LO FILA
HA CHIESTO 30.000 EURO AI SUOI PARLAMENTARI, PERO’ NESSUNO PAGA
Per la campagna elettorale in vista delle elezioni europee, Matteo Salvini ha bisogno di soldi. Tanti soldi. Cinque milioni in tutto è la cifra minima che il leader della Lega ha chiesto ai suoi parlamentari e dirigenti di partito il 13 settembre durante una cena organizzata in casa di Antonio Angelucci, editore del Giornale e di Libero e deputato del Carroccio.
La richiesta rivolta ai deputati e senatori era esosa: 30 mila euro a testa una tantum per finanziare la campagna elettorale, oltre ai 3 mila che ogni mese i parlamentari del Carroccio devono versare al partito.
Inizialmente era un invito rivolto ai parlamentari più “facoltosi” ma poi la donazione è stata chiesta a tutti indistintamente. Quella di Salvini era una pretesa e non una richiesta facoltativa: chi non verserà la sua quota rischierà sanzioni disciplinari, spiegano due parlamentari del Carroccio, che chiedono l’anonimato perché non autorizzati a parlare della questione.
Peccato che la scadenza per versare i 30 mila euro fosse il 1º ottobre, ma a quella data nessuno ha versato niente. E la richiesta del vicepremier sta creando malumori nel gruppo parlamentare della Lega: la scorsa settimana, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari ha riunito i deputati per ricordargli l’obbligo di pagare, ma diversi parlamentari hanno evidenziato il costo troppo alto per una campagna elettorale cui molti di loro non devono nemmeno partecipare in prima persona.
In tutto Salvini ha chiesto a parlamentari e dirigenti di partito 3 milioni di euro, gli altri 2 invece dovrebbero arrivare da fundraising e donazioni dal territorio. Una cifra piuttosto alta e non facile da trovare in tempi di difficoltà per i partiti politici.
Ma il leader della Lega ha chiesto ai colleghi di partito di impegnarsi e raccogliere qualunque forma di finanziamento, anche perché il Carroccio sta ancora rientrando dal passivo dei 49 milioni dopo le inchieste giudiziarie: “Nel mondo hanno bloccato i fondi solo a noi e a un partito turco”, aveva detto alla cena da Angelucci Salvini lamentandosi dell’operato dei giudici immaginando l’ennesimo complotto giudiziario contro la Lega.
La difficoltà a reperire i fondi riguarda la Lega, ma non solo: tutti i partiti in queste settimane stanno cercando di raccogliere soldi per la campagna elettorale. Anche Forza Italia lo ha fatto a fine settembre organizzando tre giorni in ricordo di Silvio Berlusconi a Paestum. In Fratelli d’Italia invece la raccolta fondi non è ancora cominciata: nel partito, però, si fa notare che Giorgia Meloni può contare sul doppio dei parlamentari rispetto a Salvini (118 contro 66 deputati, 63 contro 29 senatori) che versano ogni mese la propria quota al partito, pari a mille euro ognuno.
Salvini però ha bisogno di raccogliere tanti soldi perché sta immaginando una campagna elettorale costosa e in grande stile.
Oltre ai classici comizi, il leader della Lega ha organizzato un tour da Nord a Sud dal titolo “L’Italia del Sì” iniziato il 2 ottobre a Trento con seconda tappa a Bolzano lunedì scorso. Nei prossimi mesi il leader della Lega farà tappa anche nel Nord-ovest fino al Sud dove celebrerà l’opera del Ponte sullo Stretto. A dicembre, invece, vuole organizzare a Milano un grande evento con i leader dei partiti sovranisti europei, da Marine Le Pen all’Afd tedesca.
(da il Fatto Quotidiano)
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