SALVINI E RENZI SALVANO AZZOLINI (NCD), COINVOLTO NELLO SCANDALO DEGLI APPALTI DEL PORTO DI MOLFETTA
IL SENATO RESPINGE LA RICHIESTA DEI GIUDICI DI POTER UTILIZZARE LE INTERCETTAZIONI, DECISIVI I VOTI DEL PD E DELLA LEGA
Vince Azzollini, perde la magistratura di Trani. Il potente ex sindaco di Molfetta, prima senatore Pdl ora senatore Ncd, la spunta grazie ai voti del Pd, e dopo un braccio di ferro durato quasi un anno.
Niente intercettazioni, l’aula di palazzo Madama nega l’autorizzazione a utilizzarle. Sarebbero preziose per attribuire le giuste responsabilità nello scandalo del porto “fantasma” di Molfetta, 150 milioni di euro ottenuti, lavori affidati alla Cmc di Ravenna colosso delle coop rosse, ma poi utilizzati per far quadrare il bilancio del Municipio, visto che i fondali della cittadina pugliese sono talmente a rischio per via dei residuati bellici da rendere impossibile qualsiasi lavoro.
Chi ipotizzò l’opera e chiese i finanziamenti sapeva e tacque.
Quindi deve rispondere di una sfilza di reati, dall’associazione a delinquere all’abuso d’ufficio, dalla truffa allo Stato alla frode in pubbliche forniture.
Le intercettazioni sarebbero preziose, ma andranno al macero. Sul Pd aleggia il sospetto che il salvataggio, più che per Azzollini, sua per la Cmc.
Una maggioranza anomala sancisce la “morte” processuale delle telefonate. D’accordo il Pd, Forza Italia, Ncd, e pure la Lega.
Contro M5S e Sel.
Finisce 160 a 36, e tra chi dice no ci sono anche molti senatori del Pd, tra cui Laura Puppato che mette a nudo l’evidente contraddizione.
Proprio mentre fa scandalo l’inchiesta su mafia e appalti a Roma, col Pd costretto al commissariamento, ecco che lo stesso Pd toglie alla magistratura uno strumento di prova.
Con una motivazione burocratica, le intercettazioni sono state fatte ma i magistrati non hanno preventivamente chiesto l’autorizzazione.
Una legge assurda, perchè è ovvio che se ti avviso che sto per intercettarti, tu non parlerai più al telefono.
Dice Puppato: «Trovo questa decisione profondamente inadeguata a rispondere alla forte richiesta di trasparenza rivolta a chi svolge ruoli politici. Una decisione sbagliata, e per questo con altri colleghi del Pd voto a favore dell’utilizzo delle intercettazioni».
Nichi Vendola affida a un tweet ironico la sua rabbia: «Che fa ora Renzi? Azzera il Pd di palazzo Madama?». Duro M5S con Enrico Cappelletti: «Renzi e Salvini vanno in tv a parlare di lotta alla corruzione, nei fatti Pd e Lega in Parlamento vanno a braccetto per non permettere un completo svolgimento delle indagini della magistratura»
Ci si aspetterebbe un dibattito acceso, lungo e sofferto, invece bastano solo 25 minuti – dalle 9 e 59 alle 10 e 24 – per liquidare una pratica che, tra escamotage per ottenere rinvii come la richiesta di altri documenti alla magistratura, va avanti dal 21 gennaio, quando la magistratura di Trani ha chiesto di essere autorizzata a utilizzare 10 intercettazioni a carico del senatore Azzollini, il presidente della commissione Bilancio.
In aula non c’è Felice Casson, trattenuto al Copasir, primo relatore sul caso, giunto addirittura a sospendersi dal Pd quando la sua linea, sì deciso alle intercettazioni, è stata platealmente smentita dal capogruppo nella giunta per le autorizzazioni Giuseppe Cucca, favorevole invece alla linea opposta, quella del diniego perchè le regole sarebbero state violate.
Azzollini adesso è tranquillo, la Cmc pure.
Liana Milella
(da “La Repubblica”)
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