SCETTICI I SONDAGGISTI DEL PDL: “QUELLA FRASE DI LETIZIA IN TV UN AUTOGOL FATALE”
IMBARAZZO A PALAZZO MARINO: PARTE LA CACCIA A CHI HA CONFEZIONATO IL FALSO DOSSIER SU PISAPIA CHE POTREBBE COSTARE CARO ALLA RICONFERMA DELLA MORATTI… INTERPELLATI PSICOLOGI E MONITORATA LA BASE: MORATTI BRUCIATA NEL RUSH FINALE
Sono quattro righe, evidenziate in grassetto e con tanto di sottolineatura, a scattare l’istantanea finale.
Una bocciatura che racconta quanto l’attacco a freddo sferrato da Letizia Moratti a Giuliano Pisapia possa trasformarsi in un boomerang per il sindaco: «Un unico, fatale, momento di debolezza, proprio alla conclusione del confronto», viene definito in un documento riservato redatto da Alessandra Ghisleri, la sondaggista di fiducia del premier.
Perchè «l’accusa è stata una mossa per nulla attinente al momento e alla circostanza — continua l’analisi — ma, soprattutto, per nulla coerente con l’aplomb e con lo stile che contraddistingue e caratterizza il personaggio Letizia Moratti».
Solo quaranta secondi.
Capaci, però, di ribaltare il giudizio sui due candidati.
E di lasciare un segno in un campione di elettori di «centrodestra e indecisi», ma anche «nella memoria dell’opinione pubblica».
Per «una battuta impropria e fuori luogo», addio all’immagine di signora moderata.
Nonostante i giudizi gelidi dei “suoi”, lei va avanti. Nessuna marcia indietro.
Anzi. Lo ribadisce a tutti quelli con cui parla, Letizia Moratti.
A cominciare dal suo staff: una cerchia di spin doctor, comunicatori e consiglieri che fin dall’inizio si sono detti sorpresi.
È di fronte a loro che, ieri, si è presentata alla riunione quotidiana in cui si discute la strategia: «È stata una mia decisione, non volevo coinvolgere nessuno», avrebbe esordito lei.
Perchè nessuno, ora, giura di essere stato avvertito.
E nessuno si assume la paternità dell’operazione di «killeraggio mediatico», come l’ha definita Pisapia.
A Palazzo Marino è in corso la caccia alla “manina” che ha confezionato il dossier.
Uno scaricabarile in piena regola, condito dal gelo più o meno esibito.
Chi può essere stato a suggerirle un’uscita simile?
L’identikit descrive qualcuno di cui Moratti si fida, magari un filo politico che porterebbe direttamente ai “falchi” del Pdl. A Roma.
Si va avanti: lei ha deciso così.
Cercando di assorbire il colpo che anche l’analisi di Euromedia Research racconta.
Il gruppo ha studiato le reazioni di un campione di elettori di centrodestra e di indecisi al confronto tv tra i due avversari.
Una «diagnosi completa», con tanto di psicologi.
Talking group, lo definiscono.
E sarà per l’appartenenza politica che i giudizi sono eccellenti per Moratti: viene definita «ferma, coerente, fredda, determinata, sicura».
Praticamente perfetta, a differenza del suo avversario, «generico, vago, poco incisivo».
Ma Pisapia riesce «a guadagnare un’opportunità di “rivalsa” dallo scivolone finale del sindaco».
Non a caso il voto viene diviso in due momenti. «Fino all’ultimo minuto del dibattito», Moratti prenderebbe 7 e Pisapia 5,5.
«Dopo l’ultimo minuto», il crollo: Moratti 5, Pisapia 6,5.
Anche la conclusione è chiara: «Il dibattito resterà sicuramente impresso nella memoria dell’opinione pubblica, principalmente per la ridondanza che i media potranno dare nei giorni a venire, a ridosso del voto, a una battuta impropria e fuori luogo. Che risulta ancora più inspiegabile alla luce di un dibattito che ha visto per tutta la sua durata un sindaco posato, cortese e corretto».
(da “La Repubblica“)
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