SCURE SULLE AGEVOLAZIONI ALLE COOP: SI TRATTA DI 80.000 AZIENDE CHE VALGONO IL 7,6% DEL PIL
NEL MIRINO GLI SCONTI IRES DEL 70% E DEL 30% SUGLI UTILI DELLE AZIENDE DEL SETTORE MUTUALISTICO
Nel balletto dei tagli per recuperare risorse tornano in pista le cooperative.
Al vertice di Arcore si è riaffacciata la proposta di introdurre nella manovra bis la riduzione delle agevolazioni fiscali alle cooperative.
Non è ancora ben chiara nè definita l`entità della riduzione, nè ne sa ancora nulla Luigi Marino, il presidente dell`Alleanza delle cooperative italiane, l`associazione che da gennaio di quest`anno coordina a livello nazionale Legacoop, Agci (Associazione nazionale cooperative italiane) e Confcooperative, che conta 43mila imprese associate e oltreunmilione di occupati, per un fatturato globale di 127 miliardi di euro.
In Italia le cooperative sono circa 80mila e danno lavoro a oltre un milione e mezzo di persone, con un tasso di occupazione del 5,5% negli ultimi due anni, in controtendenza rispetto all`andamento generale del mercato del lavoro.
Incidono sul Pil per il 7,6%.
Queste 80mila cooperative vanno divise in due tipologie.
Quella a mutualità prevalente (la maggior parte dell`attività è rivolta ai soci) che godono dell`esenzione dall`imposta sul reddito d`impresa (Ires) sul 70% degli utili.
Quella a mutualità non prevalente (l`attività è prevalentemente rivolta ai non soci), per cui lo sgravio si applica sul 30% degli utili.
Fino al 2001 gli utili non erano soggetti a imposte.
Gli utili delle coop vengono accantonati” a riserva indivisibile”, sono in pratica intoccabili, se non per essere utilizzati in attività della coop.
Sono indispensabili per la sua patrimonializzazione.
Se la società si dovesse sciogliere gli utili finirebbero nel fondo mutualistico del ministero dello Sviluppo economico.
Se le agevolazioni fiscali venissero completamente cancellate, non solo ridotte, il vantaggio per l`Erario sarebbe nell`ordine degli 80 milioni di euro (secondo le stime di Legacoop) ma “la cooperativa è tale proprio perchè dispone di questo strumento delle agevolazioni» fanno sapere dall`Alleanza delle cooperative italiane, «se si toglie loro il “favor” le cooperative muoiono.
“Più che di agevolazione sarebbe più giusto parlare di norma compensatoria, a fronte di vincoli stringenti che vengono imposti all`organizzazione. E un modello che funziona. È spesso criticato e invidiato ma quando abbiamo proposto di estenderlo ad altri modelli di impresa nessun associato di Confindustria ha voluto farlo. Se venissero cancellate le agevolazioni il risparmio sarebbe di poche decine di milioni di euro. Che senso avrebbe?».
Agnese Ananasso
(da “La Repubblica“)
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