“SIAMO ITALIANI VERI”: LE SECONDE GENERAZIONI SENZA CITTADINANZA CANTANO IL BRANO DI TOTO COTUGNO PER PROTESTARE CONTRO LA LEGGE FERMA DA 15 MESI
VIDEO ONLINE E CLIP VIRALI CON MIGLIAIA DI VISUALIZZAZIONI PER QUELLO CHE ORMAI E’ CONSIDERATO UN INNO ANTIRAZZISTA
Da Genova, Mohamed Kaabour e il figlioletto Adam cantano a cappella sulle note di Toto Cutugno.
Da Padova gli risponde Ada Ugo Abara: “Sono un’italiana, un’italiana vera”.
Il testimone non si ferma: vola a Reggio Emilia da Marwa Mahmoud e arriva a Roma da Paula Vivanco. Tutti assieme a squarciagola, chi intonato, chi un po’ meno: “Lasciateci cantare, con la chitarra in mano, lasciateci cantare siamo italiani”.
I video postati su Facebook diventano subito virali. Con alle spalle l’ultimo Sanremo, il movimento degli “Italiani senza cittadinanza” ricorda così, cantando, lo stallo della legge sullo ius soli, parcheggiata da mesi al Senato.
Legge ferma da 15 mesi: “In piazza il 28 febbraio”.
Un passo indietro: la legge sulla cittadinanza è ferma al Senato da ben 15 mesi. Oggi chi nasce in Italia da genitori stranieri resta straniero fino alla maggiore età . Di una riforma della legge (ferma al 1992) si parla da anni.
Il 13 ottobre 2015 la Camera ha approvato lo ius soli temperato, che consente ai figli di immigrati nati o cresciuti qui di diventare italiani.
Da allora però il testo è rimasto chiuso nei cassetti della commissione Affari costituzionali del Senato, sotto il peso di oltre 7mila emendamenti presentati in gran parte dalla Lega Nord.
A inizio mese, la conferenza dei capigruppo ha deciso che i senatori dovrebbero iniziarne l’esame a partire dal 14 febbraio, ma solo dopo il termine dei lavori in commissione. Insomma il rischio è di tempi ancora lunghi, tanto che gli “Italiani senza cittadinanza” si preparano a tornare in piazza il 28 febbraio a Roma per protesta.
La protesta con la canzone di Cutugno.
Dopo aver manifestato, aver scritto cartoline ai parlamentari e una lettera aperta al direttore di Repubblica, gli “Italiani senza cittadinanza” si sono messi a cantare sul web. Il senso dell’iniziativa è nelle parole scritte su Facebook da Mohamed Rmaily: “Ho deciso di fare il video per la nostra causa di ‘italiani senza cittadinanza’ con la canzone che forse più di tutte rappresenta l’essere un italiano vero. Con la maglietta della Fir (Federazione italiana rugby). E con le medaglie vinte quando giocavo a rugby con la mia squadra, che mi ricordano l’amarezza passata nel non poter partecipare alle selezioni nazionali giovanili. Tra le tante discriminazioni che subiamo come ‘italiani senza cittadinanza’, infatti, c’è anche l’impossibilità di poter giocare con le nazionali italiane e poter manifestare i nostri sogni sportivi per la mancanza del passaporto del Paese dove siamo nati e cresciuti. Ora, io questo treno in partenza non lo potrò più prendere (si dice che “i treni passano una solo volta nella vita”), ma non neghiamo ai sogni di tanti bambini e bambine di poter volare in alto e rappresentare i colori della nostra Nazionale e del nostro tricolore nel mondo. #RiformaCittadinanzaSubito per permettere ai sogni di non avere confini. #Senatorispondi!».
(da “La Repubblica”)
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