SONDAGGI ELETTORALI: IN LIGURIA AL SENATO IN TESTA IL PD
SCAJOLA & C. SI STANNO GIOCANDO LA LIGURIA…STRATEGIA VINCENTE ?
Mancano tre giorni dalla pubblicazione degli ultimi sondaggi elettorali, dopo di che saranno proibiti per legge. E’ di stamane, sulle pagine del Secolo XIX, il sondaggio effettuato dall’istituto Ipsos su un campione di ben 6.000 elettori, suddivisi per le 4 province liguri (metodo Cati, margine di errore tra lo 0,2 e 1,2%), che conferma un trend di recupero da parte del PD di Veltroni.
Il PdL con la Lega vincerebbe di misura alla Camera col 40,4% contro il 39,7% del PD con annesso Di Pietro, ma al Senato ( dove vige la ripartizione dei seggi su base regionale) prevarrebbe il PD con il 40,7% contro il 40,2% di PdL e Lega.
Fermo restando che esiste ancora un 30% di elettori liguri indecisi, se al Senato venisse confermata tale tendenza, al PD andrebbero 5 senatori contro i 2 del PdL e 1 della Sinistra arcobaleno, rovesciando quindi i pronostici di qualche settimana fa.
Sempre al Senato la Sinistra Arcobaleno viene data all’8,8%, l’Unione di Centro di Casini al 5,7%, la Destra di Storace al 2,3% e il Partito Socialista all’1,4% (altri 0,9%).
Alla Camera le intenzioni di voto sono invece le seguenti: PdL e Lega al 40,4%, PD e IdV al 39,7%, Sinistra Arcobaleno al 9,4%, Unione di Centro al 5,4%, la Destra al 1,8%, Partito Socialista al 1,6% ( altri 1,7%). L’assegnazione dei seggi qua avviene su base nazionale. Prevedendo una vittoria del PdL quindi, i seggi sarebbero 10 per PdL e Lega, 5 a PD e IdV, 1 per la Sinistra Arcobaleno.
La vera partita si gioca pertanto al Senato, dove il voto ligure e la relativa ripartizione dei seggi ha una valenza nazionale, essendo la nostra Regione tra quelle “incerte” ma data, fino a ieri, in quota PdL. Una sconfitta in Liguria determinerebbe una inversione del rapporto 5 a 2 ( tra chi vince e chi perde) nella già difficile lotta per avere una maggioranza non risicata al Senato da parte del PdL.
Raffrontando le previsioni dell’Ipsos con i dati elettorali del 2006, la coalizione Forza Italia, AN e Lega perde al Senato il 4% dei consensi in Liguria, più dettagliatamente il 3,5% nella provincia di Genova, il 4% in quella di Imperia, l’8% in quella di Savona e l’1% in quella di La Spezia.
Le sigle minori, quelle che si oppongono al “partito unico”, avrebbero un buon risultato: la Sinistra Arcobaleno è intorno al 9% e quindi oltre la soglia dell’8% per entrare al Senato, l’Unione di Centro che in Liguria è stata decimata dalle defezioni e dalla corsa verso il PdL e che era data per spacciata arriverebbe a ben il 5,7% e la stessa Destra di Storace otterrebbe un 2,3%, risultato modesto nel contesto dei raffronti con altre Regioni dove viene quotata tra il 3 e il 4%, ma già un miracolo visto la pochezza della presenza politica locale.
Da sottilineare che se il PdL e la Lega dovessero perdere per uno scarto dello 0,5% rispetto al PD, quando il partito di Casini arriva al 5,7% e quello di Storace al 2,3%, Berlusconi e Fini dovrebbero chiedersi che senso abbia avuto la loro “brillante operazione” di emarginare queste due componenti. Per regalare in Liguria 6 senatori di scarto a Veltroni ( i 3 che si sarebbero presi in più, raddoppiati dal fatto di averne presi invece in meno) ?
E Scajola, il grande tessitore delle liste liguri e non del PdL, che ipotizzava un 65% di voti nella sua provincia di Imperia, forse dovrebbe spiegare come mai invece ci si fermerebbe solo al 54%, perdendo inoltre il 4% al Senato rispetto al 2006.
Quanta presunzione in giro…quanti apprendisti stregoni nella composizione delle liste…
Comunque decideranno gli ultimi 15 giorni e il 30% di indecisi, si può ancora vincere sia alla Camera che al Senato, ma si può anche perdere in entrambe.
Di una cosa siamo certi: le cose si potevano fare molto meglio…e lo diciamo da tempo.
Se dovesse andare male tranquilli: nessuno si dimetterà …siamo pur sempre in Italia.
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