SPESE ELETTORALI 2008 GONFIATE: I PARTITI HANNO SPESO 110 MILIONI, MA GLIENE RIMBORSANO 503
LA CORTE DEI CONTI DENUNCIA LA VERGOGNOSA PRASSI DELLE SPESE GONFIATE…PER VIAGGI E TELEFONI, IL PDL DICHIARA SPESE PER 15 MILIONI (ACCERTATE 652.000 EURO), L’IDV 1 MILIONE (ACCERTATO 16.010 EURO), L’ UDC PER 4,8 MILIONI (ACCERTATO 22.763), LA LEGA PER 802.000 (ACCERTATO 266.589), IL PD PER 423.000 (ACCERTATO 398.397)…ORMAI SIAMO ALLA VERGOGNOSA CIFRA DI 10,05 EURO DI RIMBORSO PER OGNI ELETTORE
Lo avevamo annunciato poco prima di Natale, ora arrivano i dati ufficiali dalla Corte dei Conti e lo scandalo dei rimborsi elettorali assume una dimensione ancora più vergognosa.
I partiti si sono visti rimborsare, per le spese delle elezioni 2008, la cifra di 503 milioni di euro: in realtà la spesa reale è stata di 110 milioni, un quinto di quanto dichiarato come spese.
Una somma enorme incassata arbitrariamente, uno schiaffo ai contribuenti italiani, ma su cui nessuno metterà mai mano, visto che coinvolge tutti i partiti e che costa a ogni elettore 10,05 euro per il solo 2008.
E’ quanto emerge dalla relazione della Corte dei Conti che ha controllato i consuntivi delle spese elettorali di ciascun partito e che ricorda che dal 1994 l’esborso dello Stato ai partiti è arrivato a ben 2,2 miliardi di euro.
Una caratteristica evidenziata dalla Corte dei Conti è la prassi di dichiarare spese elettorali maggiori di quelle poi verificate.
La legge prevede due tipi di spese elettorali, quelle per il materiale di propaganda (spot, manifesti, poster) e le spese strumentali (viaggi, telefono e varie).
E’ emerso che è stato il secondo tipo di voci ad essere gonfiato a dismisura. Il Pdl, ad esempio, ha dichiarato spese per viaggi e telefoni pari a 15.801.955 euro, mentre alla verifica dei magistrati contabili ne sono state accertate solo 652.712.
Vediamo gli altri partiti: l’Idv (1.027.222 contro 16.010 accertati), Sinistra arcobaleno (2.452.441 contro 12.808), Lega (802.316 contro 266.589), Pd (423.696 contro 398.397), Partito Socialista (1.016144 contro zero), Udc (4.814.816 contro 22.763).
La Corte dei Conti sollecita una modifica della legge in modo che i contributi siano “parametrati con la spesa sostenuta realmente e contabilmente giustificata”.
Il meccanismo del rimborso legato al numero dei voti anzichè alle spese, secondo la relazione dei magistrati, ha fatto lievitare i costi delle campagne elettorali, visto che comunque i contributi statali prescindono da essi e sono molti superiori.
Questi sono aumentati negli anni: nel 1993 furono fissati in 1.600 lire per ogni abitante, nel 1999 sono arrivati a 4.000 lire per ogni elettore, nel 2002 hanno raggiunto i 4 euro.
Nel 2005 fu stabilito anche che le rate dei contributi fossero erogate anche se la legislatura finiva prima.
Infatti attualmente i partiti stanno ricevendo sia i soldi delle elezioni 2006 che quelle di aprile 2008.
Solo queste ultime ammontano a 503.094.380 euro.
La Corte dei Conti riporta l’escalation delle spese elettorali dei partiti: nel 1994 sono 36 milioni, nel 2001 49 milioni, nel 2006 122 milioni, nel 2008 110 milioni (parliamo sempre di euro).
La conclusione qual’è?
Il Pdl nel 2008 ha speso 53 milioni ma ne riceverà 206, il Pd 18 e ne riceverà 180, la Lega 2,9 e ne riceverà 41, l’Idv 3,4 e ne prenderà 21, l’Udc 15 e ne percepirà 25.
Non possono lamentarsi neanche i piccoli partiti: la Destra ne ha spesi 1,8 e ne prenderà 6, la Sinistra Arcobaleno 8,1 e ne riceverà 9,2.
A fronte di questi dati, ci chiediamo: ora che tutte le forze politiche parlano di riforme come mai a nessuno viene in mente di riformare anche questa norma?
Se è giusto rimborsare i partiti dei soldi spesi realmente, è lecito prendere soldi per spese inesistenti fino a 5 volte le spese realmente sostenute?
E’ morale tutto questo?
E’ ridurre la spesa pubblica o non piuttosto gonfiarla?
Che classe politica è mai questa che non si vergogna di miserabili operazioni di questo livello?
Con la somma eccedente, quanti portaborse e manutengoli vengono stipendiati? Che fine fanno i soldi in più?
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