SPESE PAZZE LIGURIA: IL LEGHISTA RIXI VERSO IL GIUDIZIO, SCAJOLA SPERA
TRA I CONSIGLIERI RIELETTI E INQUISITI PER PECULATO ANCHE BRUZZONE (LEGA) E MATTEO ROSSO (FRATELLI D’ITALIA)
Il leghista Edoardo Rixi, neoassessore allo Sviluppo economico, rischia di trasformarsi a breve in imputato, con l’accusa d’aver sprecato il denaro dei contribuenti.
La Procura sta preparando le richieste di rinvio a giudizio per i politici coinvolti nella rimborsopoli nostrana, legislatura 2010-2015.
E fra i nomi che rischiano concretamente di finire in quel documento c’è proprio quello di Rixi. Un intoppo non irrilevante: in caso di condanna in primo grado scatterebbe infatti la legge Severino – sempre che non venga riformata – e dovrebbe essere sospeso.
In bilico è la posizione di un altro assessore appena insediato: Marco Scajola di Forza Italia, fresco di nomina all’Urbanistica.
Anche lui ha ricevuto un avviso di garanzia per le spese rimborsate nel precedente mandato da consigliere, ma gli addebiti sono inferiori e non è escluso che l’ultimo interrogatorio abbia convinto il pm ad archiviare.
Rixi era invece finito nei guai per il ruolo di capogruppo ricoperto in passato nel Carroccio, cui magistrati e finanzieri addebitano svariate anomalie.
Giustificati come rimborsi legati all’attività istituzionale ci sono viaggi in montagna, una mangiata di ostriche al Cafè de Turin di Nizza e gite fuori porta, nei weekend, a Pasqua, il 25 aprile e il Primo Maggio.
A processo, per lo stesso affaire, potrebbe finire un altro “big” della Lega rieletto, il neopresidente del consiglio Regionale, Francesco Bruzzone.
La gestione contestata va dal 2010 al 2012 e l’elenco delle voci sospette include pure pernottamenti in località montane come Courmayeur, in Valle d’Aosta, e Limone, in Piemonte; un agriturismo per due a Cogne, passando per alberghi in città d’arte come Venezia e Pisa.
Ad attirare l’attenzione degli inquirenti sono state soprattutto le date delle ricevute, che spesso collocano i viaggi al sabato e alla domenica.
Nel budget regionale sono così finiti 84 scontrini in uno stesso ristorante di Savona, cene a Mondovì, menù per bambini, pranzi a ferragosto e una notte passata in un motel di Broni.
Altro capitolo riguarda i regali di Natale: agende, libri, grappe e spumante pagati dai cittadini.
Acquisti che vanno da poche centinaia di euro a oltre 10.000 euro.
Tra i 27 indagati sono quattro i consiglieri rieletti: Rixi e Bruzzone (Lega) Scajola (Forza Italia) e Matteo Rosso (Fratelli d’Italia).
(da “il Secolo XIX”)
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