SPREMI IL CLIENTE FINO ALL’ULTIMO EURO: NON C’È SOLO IL CASO DEI DUE TURISTI CHE HANNO PAGATO DUE EURO IN PIÙ PER FARSI TAGLIARE A METÀ UN TOAST IN UN BAR SUL LAGO DI COMO
C’È CHI DENUNCIA IL “SUPPLEMENTO CONO” DI 1 EURO IN GELATERIA, I COPERTI A 3 EURO IN OSTERIA
Chissà quale sarebbe stato il prezzo finale se avessero chiesto di condividere pure un’insalata, un primo magari anche il dolce. Fatto sta che farsi tagliare a metà un toast è costato a due ignari turisti di Milano in gita sul Lago di Como due euro in più. La sorpresa, apparsa sullo scontrino di un bar di Gera Lario è stata immortalata in una foto che ha fatto il giro dei social dopo esser stata pubblicata sul noto sito di recensioni “TripAdvisor”.
Ciò che hanno denunciato i due consumatori è stato il sovrapprezzo per aver diviso a metà quel pranzo veloce. «Il toast viene già servito tagliato in due parti. Dobbiamo pagare perché lo abbiamo diviso? Incredibile ma vero» ha scritto il cliente nella sua recensione.
Non si è fatta attendere la risposta del gestore del bar, che ha difeso la scelta di applicare l’extra-costo sul servizio: «Se un cliente mi chiede di fare due porzioni di un toast devo usare due piattini, due tovaglioli e andare al tavolo impegnando due mani”
In realtà, in questa estate dei prezzi folli, il caso scoppiato nel bar del comasco non è l’unico. La giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli sui suoi profili social ha pubblicato la foto di una ricevuta di una trattoria a Finale Ligure dove una mamma aveva chiesto un piattino per far assaggiare un po’ di trofie al pesto alla sua bimba di tre anni.
Un gesto che le è «costato caro», tanto da ritrovarselo poi sullo scontrino anche lei con un sovrapprezzo di 2 euro, oltre al costo del coperto già incluso. «Un piatto di trofie al pesto 18 euro, la mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po’ anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino. Tra l’altro avendole già messo sul conto il coperto» ha raccontato la Lucarelli.
C’è perfino chi denuncia la novità del «supplemento cono di 1 euro» in gelateria. E i casi di conti folli, o semplicemente altissimi, diventano fenomeni social.
Tutto è più caro, per il turista del 2023, non appena mette il naso fuori di casa. Sulla Riviera romagnola, tradizionale meta per la classe media grazie ai prezzi molto competitivi di hotel e spiagge, si sono registrati rincari un po’ ovunque.
Per una stanza in albergo – ammettono da Asshotel – si paga in media quest’anno il 15% in più dell’estate scorsa. Non va meglio sulla battigia dove in tanti hanno ritoccato i listini. Se c’è chi ancora fa pagare un ombrellone con due lettini 20 euro, magari perché in una zona più decentrata, altri hanno per la prima volta superato quota 40 euro persino nelle file lontane dal mare.
Prezzi più salati anche a tavola dove il coperto, sempre in Romagna, si è oramai assestato a un valore base di 3 euro in trattoria, raddoppiato nel giro di pochi anni. I prezzi più ritoccati del menù sono quelli dei dolci: se fino a poco tempo fa una panna cotta costavano in osteria 4-5 euro, ora bisogna sborsare almeno 6-7 euro.
E c’è chi lamenta che, a fronte di prezzi delle portate invariati, ne abbiano fatte le spese le quantità delle porzioni, sempre più ridotte. Non stupisce allora se le vacanze degli italiani quest’anno sono non solo più costose, ma anche più corte, secondo quanto rilevato da Assoutenti
(da agenzie)
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