SULLA DIFESA DEI VALORI NON SI MEDIA: RIFLESSIONI IN MARGINE ALLA VICENDA GENOVESE DI “FUTURO E LIBERTA'”
QUANDO IL VERTICE SBAGLIA E’ UN DOVERE DELLA PERIFERIA DELL’IMPERO SOLLEVARE CRITICHE… E COMPITO DEI VERTICI E’ AZZERARE TUTTO E AVERE L’UMILTA’ DI AMMETTERE GLI ERRORI FATTI
Per tutta la giornata siamo stati bombardati di telefonate, mail, e decine di manifestazioni di solidarietà per la posizione assunta in merito alla cacciata del coordinamento provinciale di Genova di Fli ad opera del vertice romano su mandato di qualcuno a cui esso evidentemente dava “fastidio” perchè lavorava con successo.
Invidie e meschinità di piccoli uomini, cose già viste, nessun problema.
La vicenda ha avuto ampia eco su tutta la stampa locale e abbiamo letto “di tutto e di più”: dichiarazioni a ruota libera, delitti di cui nessuno ora si assume la paternità , moltiplicazione dei pani e delle tessere, soggetti spariti da tempo e ritrovati dalla Sciarelli.
Chi ha registrato a Roma 12 tessere ora ne dichiara 400, chi compiva pellegrinaggi nella capitale in cerca del padre spirituale cui affidare le proprie sorti elettorali terrene si scopre “super partes”, chi ha lavorato nell’ombra solo per se stesso ora si mette a fare i conti in tasca agli altri e ne giustifica il commissariamento, dimenticando che in un partito serio, solo per certe dichiarazioni rilasciate alla stampa contro altri dirigenti del suo stesso partito, avrebbe già dovuto chiedere asilo politico ad Acerra.
Chi si era messo a disposizione di un coordinamento provinciale di “belle persone” e di giovani in gamba per “fare politica” senza alcun interesse personale, non può che sorridere di fronte a certe giustificazioni secondo le quali far dirigere circoli o ricevere in sede soggetti intercettati o “attenzionati” dalla Dia o sottoposti a quattro processi è in fondo una cosa “normale”.
Mi rendo sempre più conto che per qualche transfugo dal Pdl la “questione morale” abbia una diversa valenza rispetto a chi, come me, ha un’altra storia politica di militanza a destra.
Ma mi chiedo come possa un partito come Futuro e Libertà che fa della legalità e della meritocrazia una bandiera, accettare comportamenti di questo genere senza preoccuparsi, senza intervenire, senza decidere mai nulla.
Perchè di fronte a certi fatti non esiste margine di mediazione o di discussione: si deve decidere, come nella Napoli raccontata da Edoardo, se stare con gli onesti o coi mariuoli, coi giocatori puliti o coi bari, con le persone sincere e limpide o coi maneggioni.
Un dirigente di partito dovrebbe saper scegliere chi ha la capacità di portare avanti i contenuti della proposta politica di Fli, non chi bussa più volte alla sua porta o risolve i problemi immobiliari del partito.
E questo vale dal vertice romano fino alla periferia.
E’ evidente a tutti ormai che Futuro e Libertà in Liguria necessita di essere completamente rivisitata attraverso un azzeramento totale e una ridistribuzione dei compiti a tempo, finalizzati alle prossime scadenze elettorali.
Altro che sgomitare per assicurarsi la pole position per future elezioni: si torni a essere una comunità umana e politica che vuole cambiare l’Italia.
Ma per farlo si faccia prima pulizia a casa propria.
Meno prime donne e più militanza, meno medaglie e più spazio al merito. Altrimenti si contenderanno solo un cadavere per accompagnarlo nell’ultimo cammino.
Quello che potevano fare per accopparlo lo hanno già fatto.
E chi sostiene che chi si è dimesso abbia fatto un danno a Fli o è in malafede o non ha capito una mazza.
Uno dei massimi esponenti di Fli che oggi ci ha chiesto un incontro urgente dovrebbe spiegarci perchè per commissariare la coordinatrice provinciale sia stato sufficiente decidere a Roma (su pressione di una componente interna), mentre per “trovare una soluzione” ora prendere una posizione a Roma non è più possibile.
Qua, vi garantisco, ci sono persone che hanno sopportato fin troppo.
Invece che essere orgogliosi che vi sia una base che denuncia certi fatti gravi per l’immagine del partito, ora li accusano di aver messo in piazza fatti interni. Magari accadesse in tutti i partiti, avremmo una classe dirigente pulita. Sentirsi accusare di essere in malafede, di volere rovinare Fli è solo rovesciare la verità : sono altri che vogliono nascondere la polvere sotto il tappeto e fanno il danno del partito.
L’immagine di Fli lo si difende sostituendo gli incapaci anche se hanno santi in paradiso.
Se qualcuno vuole “recuperare” la situazione genovese si faccia un bagno di umiltà e avanzi proposte serie.
Noi l’abbiamo fatto: fuori dai coglioni chi lavora solo per se stesso e chi, come si muove, fa solo danni.
A qualche capetto di Fli non piace la nostra proposta?
Problemi suoi, non nostri.
Noi andiamo avanti per la nostra strada.
In fondo abbiamo appena iniziato.
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