TBC, GLI ESPERTI SMONTANO L’ALLARME EPIDEMIA DI GRILLO
UN ARGOMENTO IN MENO AI SOLITI SCIACALLI DELLA POLITICA
Tutto è iniziato quando il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, ha lanciato l’allarme: “Il contagio di Tbc di 40 poliziotti finora accertati è caduto nel nulla come se fosse un problema nazionale il ritorno di malattie debellate da secoli in Italia”.
Sono passate poche ore e la polemica è montata, con tanto di inserimento della cronista di Repubblica Annalisa Cuzzocrea che aveva scritto sul caso, nella lista dei giornalisti del giorno. Tutto nella norma, se non fosse però che un errore in questo caso Grillo lo ha commesso.
Nel suo blog, in realtà , non ha fatto altro che riportare una dichiarazione e delle informazioni riferite da un sindacato di polizia, il Consap, che già a giugno aveva lanciato l’allarme di agenti a contatto con la Tbc.
Ma avrebbe dovuto verificare la notizia, come viene spesso ricordato ai cronisti che riportavano fatti senza accertarne la veridicità .
I 40 poliziotti di cui si parla, non sono coloro che hanno contratto la Tbc, bensì quelli che sono risultati positivi al test di Mantoux (il test cutaneo della tubercolina).
Questo vuol dire che risultano positivi, devono stare sotto osservazione per evitare che con gli anni la malattia si manifesti.
Il 10 per cento degli italiani, spiegano gli esperti, risulterebbe positivo a questo test.
“I casi di poliziotti affetti da Tbc a nostra conoscenza — afferma il presidente nazionale del sindacato di polizia Sap Gianni Tonelli — sono solo tre”.
Insomma, l’allarme non esiste in Italia, e lo conferma il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità , Giovanni Rezza.
“L’Italia è un Paese a media- bassa incidenza di casi di tubercolosi. Calcoliamo 4.500/5.000 casi in Italia e si tratta soprattutto di anziani e giovani stranieri che arrivano nel nostro territorio.” Giovanni Rezza spiega anche che l’Istituto Superiore della Sanità “non ha riscontrato conseguenze sulla popolazione giovanile italiana, anzi c’è un leggero decremento dei casi. Il punto è ribadire che non c’è una situazione di allarme, anche se è necessario lasciare alta la vigilanza”.
Per gli agenti che entrano a contatto con persone che hanno contratto la Tbc la questione prevenzione infatti è fondamentale.
Per mesi le forze dell’ordine hanno lavorato a fianco dei migranti senza alcuna protezione finchè il ministero ha fornito loro delle mascherine che tuttavia non arrivano a tutti, anzi.
“Ad accogliere i migranti è la polizia di Stato. Segue la polizia scientifica per la segnalazione e i colleghi dell’immigrazione che li interrogano — spiega il segretario del Sap Sicilia, Rosario Indelicato — Poi interviene la squadra mobile che si occupa degli scafisti. Per lungo tempo i contatti sono avvenuti senza alcuna protezione. Abbiamo chiesto guanti, mascherine e tute e siamo arrivati al punto di doverli comprare da soli. Il ministero non ci forniva questo materiale per mancanza di risorse anche se alla fine hanno fatto delle spedizioni, che però non sono arrivate a tutti”.
E infatti ancora oggi, da Pozzallo a Siracusa, molti agenti continuano a lavorare senza alcuna protezione.
Valeria Pacelli
(da “il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply