TERREMOTO A ISCHIA, DUE VITTIME: CROLLA ABITAZIONE, IN SALVO PADRE E DUE FIGLI
ALMENO 35 FERITI, 2.600 SFOLLATI
Due vittime, 25 ferite, 2.600 sfollati e centinaia di persone in fila agli scali portuali per lasciare l’isola d’Ischia dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4 che alle 20,57 del 21 agosto ha colpito le acque a largo dell’isola di Ischia.
L’epicentro e l’ipocentro restano identici: a un km da Punta Imperatore, sul lato occidentale dell’isola, il primo e ad una profondità di soli dieci km, elemento, che come in tutti i terremoti, aumenta le ripercussioni: più è vicino alla superficie l’ipocentro (il punto nella crosta terrestre in cui avviene materialmente la frattura) maggiori sono gli effetti in superficie a parità di potenza.
Circa 2.600 gli sfollati, 2.000 a Casamicciola, 600 a Lacco Ameno, mentre 1.051 persone hanno lasciato l’isola.
Questo un primo bilancio del post terremoto che ha colpito ischia nella serata di ieri, fatto dal capo del dipartimento della protezione Angelo Borrelli, giunto sull’isola in mattinata.
“Abbiamo fatto partire più di mille persone che volevano andare via – ha spiegato Borrelli – oggi abbiamo organizzato una struttutra di assistenza alla popolazione. Ci sarà una struttura che ne coordinerà due a livello comunale che saranno quella su Casamicciola e quella su Lacco Ameno. Nel pomeriggio squadre di tecnici andranno a fare verifiche specifiche sugli alberghi per vedere il livello di stabilità , per ospitare la popolazione appunto negli alberghi da questa sera”.
Tornando ai numeri degli sfollati, Borrelli ha spiegato che ufficialmente risulta una vittima accertata, mentre un’altra persona, presumibilmente una donna, è ancora sotto le macerie, “è stata individuata ma non recuperata”. I feriti, invece, “sono 25”.
A proposito dei bambini che sono ancora sotto le macerie, “rispondono, sono vigili e dicono di avere dolore- fanno sapere ancora dalla Protezione civile- hanno molta sofferenza, sono a vista, li stanno alimentando. Più passano le ore e più la situazione può diventare delicata, speriamo con tempo e pazienza di portarli via”.
Al lavoro, fanno sapere, ci sono tutte le squadre Usar, quelle della ricerca sotto maceria, arrivate da Lazio e Toscana.
Nelle prossime ore “saremo qui per organizzare la macchina dell’assistenza alla popolazione- continua Borrelli – poi con la regione organizzeremo strutture operative per gestire l’emergenza. Tendopoli? speriamo di poter usare strutture recettive”.
La macchina dell’assistenza alla popolazione è già partita, l’obiettivo è di evitare tendopoli e utilizzare le strutture ricettive dell’isola.
(da agenzie)
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