TSIPRAS: “RIDUCETE IL DEBITO E RESTITUIREMO I SOLDI, NOI CI IMPEGNAMO SUBITO A RIFORMA PENSIONI E IVA”
“ABOLIREMO LE BABY PENSIONI”
A poche ore dall’ultimatum lanciato alla Grecia dal presidente del Consiglio Ue Donald Tusk (“Abbiamo solo 5 giorni per trovare l’accordo finale, altrimenti sarà Grexit“) e dopo l’incontro di martedì sera a Bruxelles dove la delegazione greca si è presentata a mani vuote, Alexis Tsipras parte all’attacco davanti alla plenaria dell’Europarlamento.
“I soldi dati alla Grecia non hanno mai raggiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche”, ha scandito il capo del governo di Atene.
Ora “rivendichiamo un accordo con i nostri alleati — dice — che ci porti direttamente fuori dalla crisi, che faccia vedere la luce a fine del tunnel”.
E per raggiungere l’obiettivo, continua Tsipras, “vogliamo lanciare un dibattito di merito sulla sostenibilità del debito pubblico, non ci possono essere tabù tra di noi per trovare le soluzioni necessarie”.
Lo scopo è “trovare un compromesso positivo per evitare una frattura storica“. Intanto “oggi invieremo la nostra richiesta per un nuovo programma di aiuti all’Esm (il Fondo salva Stati, ndr)” e “spero che nei prossimi giorni risponderemo a questa crisi per tutta l’Eurozona”.
Un portavoce ha fatto sapere che il fondo e l’Eurogruppo hanno ricevuto la richiesta Un piano di salvataggio triennale che, secondo una stima del Fondo Monetario Internazionale, ammonterebbe ad un totale di 70 miliardi.
Il risultato uscito dal referendum del 5 luglio rappresenta “una scelta coraggiosa del popolo greco in condizioni di pressioni senza precedenti, con le banche chiuse e i mezzi di informazione che facevano terrorismo“.
Non si tratta, ha detto ancora Tsipras, di una “scelta di rottura con l’Europa, ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell’Ue — ha spiegato ancora il capo del governo greco — è un messaggio chiarissimo. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo”.
“Il forte verdetto dei greci, dopo la decisione che abbiamo adottato di dare la parola al popolo perchè si potesse esprimere e potesse partecipare attivamente ai negoziati che riguardano il loro futuro, ci ha dato mandato per impegnarci a una soluzione giusta socialmente e sostenibile, senza gli errori del passato che hanno condannato l’economia greca”.
Questo perchè “la responsabilità principale del vicolo cieco in cui si trova oggi l’economia greca e in generale l’Europa non riguarda gli ultimi cinque mesi ma gli ultimi cinque anni, con l’attuazione di programmi che non ci hanno portato fuori dalla crisi”.
“Non sono di quei politici che attribuiscono tutta la colpa agli stranieri cattivi — si è difeso ancora Tsipras — siamo arrivati sull’orlo del fallimento perchè i governi che si sono succeduti in Grecia hanno creato rapporti clientelari, rafforzato la corruzione e gli intrecci tra politica ed economia, lasciando incontrollata l’evasione fiscale da parte dei grandi ricchi”.
Ma la cura imposta da Bruxelles non ha funzionato: “Le riforme ed il memorandum non hanno portato alla giustizia fiscale”.
Il discorso del premier greco è stato accolto da fortissimi applausi dalla destra e dalla sinistra dell’Aula dell’Europarlamento. Muto invece il centro dell’emiciclo dove si trovano popolari, liberali e socialisti che fanno parte della coalizione di maggioranza.
Weber: “Tsipras vuole il fallimento delle trattative”
Il clima in Aula è infuocato, duro il tono del dibattito.
“Lei rappresenta un governo che ha detto molte cose nelle ultime settimane — ha detto il leader del Partito popolare europeo al Parlamento Ue, Manfred Weber , il primo a replicare a Tsipras — noi dobbiamo tenere conto del fatto che persone sono state considerate come terroristi. Il primo ministro greco dovrebbe scusarsi per queste dichiarazioni inaccettabili, ma lei non lo ha fatto”, ha detto ancora Weber, in riferimento alle parole dell’ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis. “Anche ieri lei non ha presentato proposte, lei distrugge la fiducia”, ha continuato Weber, scatenando le proteste di una parte dell’Aula. “Lei è stato democraticamente eletto, noi rispettiamo questo — ha aggiunto il tedesco — ma lei ama la provocazione, noi il compromesso. Noi vogliamo il successo, lei vuole il fallimento. Spero che lei presenti presto le proposte di riforma“.
Al leader del Ppe ha fatto eco Guy Verhofstadt, capogruppo dell’Alde (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa): “Noi andiamo avanti come dei sonnambuli verso il Grexit. Lo facciamo da cinque anni, anzi stiamo correndo in questa direzione. Ma a pagare il conto saranno i cittadini greci. Se vogliamo salvare la Grecia, lo sappiamo tutti, l’unica possibilità è che nelle prossime 48 ore voi presentiate un pacchetto credibile di riforme”.
La replica di Tsipras: “Taglio del debito per restituire i soldi. Aboliamo baby pensioni”
Dopo aver ascoltato il dibattito, Tsipras ha preso parola per la replica.
Ha assicurato, il premier greco, di non avere “alcun piano segreto per l’uscita dall’euro” — ipotesi avanzata da alcuni parlamentari — e ha avanzato due proposte. “Io chiedo un taglio del debito per poter essere in grado di restituire i soldi: ricordo che il momento di massima solidarietà nella Ue è stato nel 1953 quando venne tagliato il 60% del debito della Germania, dopo la Guerra”, ha detto Tsipras per la prima volta davanti all’assemblea dei parlamentari Ue.
Quindi l’apertura sul taglio delle pensioni: “Ci sono distorsioni del passato che devono essere superate, come la questione delle pensioni. Vogliamo abolire le baby pensioni in un Paese che si trova in una situazione disastrosa. Servono le riforme, ma vogliamo tenerci il criterio di scelta su come suddividere il peso”.
Tsipras chiede che sia il governo ellenico a decidere quali decisioni prendere e quali riforme mettere in atto: “Credo che sia un diritto del governo scegliere di aumentare le tasse sulle imprese per evitare di abbassare le pensioni, misure equivalenti per centrare gli obiettivi di bilancio. Se non è questo un diritto del governo, allora questo vuol dire scivolare verso la dittatura dei creditori. Allora i Paesi sottoposti agli aiuti non dovrebbero neanche tenere le elezioni“.
Tusk: “Arrivata la lettera, buon presagio. E’ l’ultima chance”
“La procedura dell’ultima chance è iniziata — ha fatto sapere il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al termine del dibattito — il presidente dell’Eurogruppo Jeroem Dijsselbloem ha ricevuto la richiesta finale della Grecia. Spero sia un buon segno”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply