TUTTI GLI ESPERTI TAGLIANO LE STIME DI CRESCITA DELL’ITALIA
DOPO BANKITALIA E FMI, ANCHE LA UE E’ L’OCSE BOCCIANO LE PREVISIONI DEL GOVERNO
Terzo e ultimo, in ordine di tempo, Pierre Moscovici. Dopo Bankitalia e Fondo Monetario Internazionale, tocca alla Commissione Ue dare al Governo italiano la notizia della revisione al ribasso delle previsioni sulla crescita dell’Italia.
“Tra qualche settimana rivedremo le stime di crescita per l’Italia e la Ue” ha indicato ai giornalisti il commissario Ue agli affari economici prima dell’avvio della riunione Ecofin.
In autunno la Commissione Ue stimava per l’Italia una crescita del Pil pari all’1,2% nel 2019 e all’1,3% nel 2020. Poi a fine anno ha lottato duramente con il Governo di Roma perchè rivedesse al ribasso le sue previsioni di crescita – ottenendo che passassero da +1,5% a +1% nel quadro previsionale della legge di bilancio.
Bankitalia e Fmi prevedono ora che la crescita nel 2019 sarà pari allo 0,6% e diversi considerano questa una stima ancora ottimistica.
“Durante il negoziato con l’italia siamo tornati a stime più realistiche e adesso il Fondo monetario internazionale, che è una istituzione seria, ha rivisto le proprie stime: posso dire solo che rivedremo le nostre, un po’ di pazienza”, ha detto Moscovici.
Le stime Ue di autunno indicavano per la Ue-27 (senza Regno Unito) +2% e +1,9% nel 2019 e nel 2020, per l’Eurozona +1,9% e +1,7%. Moscovici non ha fornito indicazioni sull’entità della revisione.
L’accordo trovato con il Governo italiano sulla manovra per il 2019 è “il migliore possibile” e “non va dimenticato che un altro modo di procedere ci avrebbe portati ad una crisi tra l’Eurozona e l’Italia, che sarebbe stata negativa per entrambe le parti: molto negativa per l’Italia e negativa per l’Eurozona, o viceversa” sottolinea poi il commissario Moscovici, a margine dell’Ecofin a Bruxelles, dopo che il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoesktra ha annunciato di volere chiarimenti sull’accordo trovato con Roma sulla manovra.
“Non dobbiamo avere sospetti sui risultati del negoziato con l’Italia, francamente non dobbiamo avere sospetti tra noi, non è questo il modo di lavorare tra noi”, ha concluso Moscovici, precisando che Hoekstra è stato il solo ministro a sollevare la questione italiana.
Anche l’Ocse, potrebbe rivedere al ribasso le stime del Pil italiano, dopo averlo già fatto lo scorso novembre. Il segretario generale dell’organizzazione parigina, Angel Gurria, ha risposto “forse sì, vedremo” ai giornalisti che a margine dei lavori del Wef gli chiedevano se verranno riviste le previsioni.
La prossima occasione sarà nel mese di marzo, quando l’Ocse renderà pubbliche le nuove stime. C’è da dire che l’Ocse ha già tagliato le stime del Pil italiano riducendole dello 0,2% sia nel 2018 sia nel 2019 (rispettivamente all’1% e allo 0,9%).
(da agenzie)
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