UN AGENTE DEI SERVIZI RUSSI HA CONFESSATO A NAVALNYJ IL PIANO PER AVVELENARLO: “E’ ANDATO TUTTO STORTO”
DOVEVA MORIRE IN VOLO MA IL CORAGGIO DEL COMANDANTE DI ATTERRARE IN EMERGENZA A OMSK GLI HA SALVATO LA VITA… QUESTI SONO I METODI SOVRANISTI
L’oppositore Aleksej Navalnyj ha chiamato sotto mentite spoglie uno degli uomini implicati nel suo avvelenamento con l’agente nervino Novichok lo scorso 20 agosto ed è riuscito di fatto a estorcergli una confessione oltre che numerosi dettagli sull’operazione attribuita ai servizi segreti russi che lo aveva fatto cadere in coma, alcuni dei quali già anticipati da La Repubblica.
Già la scorsa settimana l’inchiesta congiunta di Bellingcat e Insider.ru insieme al Fondo anti-corruzione (Fbk) di Navalnyj aveva identificato gli uomini dell’Fsb, i servizi di sicurezza federali eredi del Kgb, coinvolti nell’operazione dopo aver ricostruito i loro viaggi per pedinare l’avvocato sin dal 2017. Tra loro, anche Konstantin Kudrjavtsev, membro dell’Istituto 42 di Difesa biologica del ministero della Difesa, anche noto come “fabbrica dei veleni”, prima di unirsi all’Fsb.
Spacciandosi per un funzionario del Consiglio di sicurezza russo, Navalnyj è riuscito a parlare per 49 minuti con Kudrjavtsev. Incalzato sul fallimento del tentato assassinio, l’uomo ha spiegato che l’Fsb contava che il Novichok avrebbe fatto effetto data la lunga durata del volo Tomsk-Mosca su cui Aleksej si trovava quando si è sentito male.
Ad aver salvato l’oppositore sarebbe stata la testardaggine del pilota che quel 20 agosto chiese l’autorizzazione per un atterraggio d’emergenza a Omsk e i primi soccorsi prestati dai medici della città siberiana.
“Se l’aereo non fosse atterrato, l’effetto sarebbe stato diverso e il risultato sarebbe stato diverso. Penso che l’aereo abbia giocato una parte decisiva”, dice Kudrjavtsev. “Non ci aspettavamo che sarebbe successo. Sono sicuro che è andato tutto storto”.
(da agenzie)
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