“UN CITTADINO SU DIECI, DURANTE L’OCCUPAZIONE RUSSA, E’ STATO FUCILATO DAI RUSSI”
IL MASSACRO DI BUCHA, LE PAROLE DEL SINDACO
” Un cittadino su dieci durante l’occupazione è stato fucilato, giustiziato in modo cinico dai russi”.
A parlare in esclusiva a ” Zona Bianca” è Anatoly Fedoruk, il sindaco di Bucha la città del massacro in Ucraina, dove migliaia di civili sono stati uccisi durante l’occupazione dell’esercito russo.
“Io ero nascosto in una casa privata all’incrocio di via Lekacacisca e Shevchenko e ho visto l’esecuzione di un’auto piena di persone che cercava di evacuare. Erano civili – racconta il sindaco – che stavano cercando di muoversi verso Kiev: erano sulla via di fuga. I russi hanno sparato contro l’auto e l’uomo dentro supplicava di non uccidere la moglie incinta, ma hanno sparato a sangue freddo e l’hanno uccisa”.
Il sindaco a Rete 4 prova a descrivere la situazione di Bucha durante l’occupazione russa: “Per i civili era molto pericoloso uscire per le strade, soprattutto nelle vie principali della città dove erano posizionate le colonne delle truppe. I russi sparavano contro le auto, contro le persone a piedi, contro quelle che si muovevano in bicicletta”, racconta Fedoruk che poi commenta la foto di Vlad, il bambino di 6 anni che ha portato un succo di frutta sulla tomba della madre.
“Noi aiuteremo in ogni modo possibile questo bambino, ma non potremo ridargli suo padre e la sua mamma. Sua madre è morta perché non poteva avere le cure mediche di cui necessitava. Non è riuscita a lasciare i sotterranei, la cantina. Se uscivi venivi ucciso perché è questo quello che faceva l’esercito russo”.
Quando ha capito che le truppe russe avevano lasciato Bucha il sindaco racconta di aver lasciato subito il luogo dove si nascondeva: “Ero a 700 metri dall’amministrazione comunale, ho attraversato il parco, la strada, sono arrivato fino al comune e dopo ho registrato un video. Dopo un mese di occupazione quella era un’ottima notizia, quando è stata trasmessa, però, – considera il sindaco – nessuno poteva immaginare questo orrore, questo massacro”.
Solo in un secondo momento Anatoly Fedoruk ha capito cosa fosse successo durante l’occupazione russa. “Dovete capire che nella via Yablonska questi corpi sono stati lì non per uno, due o tre giorni, ma per moltissimo tempo”, spiega il sindaco che infine conclude: ” A Bucha c’erano 5.300 cittadini, ora siamo poco più di 3mila. Ricostruiremo tutto, ma le vite umane non possiamo farle tornare”.
(da agenzie)
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