UN FUORI ONDA INCASTRA IL LEGHISTA SALVINI: SUI MANIFESTI LA LEGA SCRIVE “FOEURA DI BALL”, MA PARLANDO CON UN SIMPATIZZANTE ESCE FUORI LA VERITA’
“IN VIA IDRO SO CHE RIMANGONO, NON VADO A FARE CAMPAGNA ELETTORALE LI'”… “SONO PREVISTI ALTRI TRE CAMPI NOMADI IN ALTRI QUARTIERI”… DA UN LATO SALVINI FA LO SPOT ANTI-NOMADI , DI NASCOSTO SI COMPORTA NEL MODO OPPOSTO
Chiuso Triboniano, la polemica sui rom monta.
L’indice è puntato contro la Lega Nord che attua la linea dura contro i campi nomadi, e ne fa uno spot in vista delle prossime elezioni.
Una campagna elettorale all’insegna del «foeura di ball».
Ma, quando si tratta di rispondere a un proprio iscritto, in via confidenziale, convinti di non essere nè visti nè sentiti, allora le cose cambiano e diventano l’opposto.
Insomma si predica in un modo e si razzola in un altro.
L’europarlamentare e consigliere comunale Matteo Salvini, infatti, rispondendo ad una simpatizzante del partito, sui campi rom dice altre cose.
E un filmato pubblicato dal “Corriere della Sera” lo incastra.
Soprattutto in merito alla questione del campo di transito di via Idro che si vuole attuare e finanziare con 5 milioni di euro.
A precisa domanda del perchè non si è voluta prendere una posizione netta, neppure sui giornali, Salvini risponde: «Ma perchè è chiaro, vado a fare la campagna sul campo di via Idro…»
E ancora: «Se in via Idro so che in ogni caso i rom rimangono, non vado a fare lì la campagna».
La simpatizzante, che abita proprio dalle parti del futuro insediamento, gli fa notare che via Idro è molto vicina a via Padova, già una polveriera, quindi perchè proprio lì e non in altri posti, magari in centro.
E la risposta è l’opposto di quanto simpatizzanti e iscritti leghisti vorrebbero sentirsi dire. «Ci saranno altri due o tre campi in altri quartieri, non sarà solo via Padova».
Dunque «via i rom» è uno slogan che va bene per la campagna elettorale, ma poi sono in programma altri tre campi in città .
«Sulla questione rom – spiega Raffaella Piccinni, presidente del comitato Riprendiamoci Milano, che ha già raccolto 10 mila firme per opporsi alla costruzione dei campi nomadi di transito – la Lega evidentemente ha due programmi, la linea dura che sbandiera in campagna elettorale, come il moderato Sakozy che lo scorso luglio ha mandato i rom “fora di ball”, e un programma occulto che prevede la costruzione di campi nomadi che definiscono “di transito”, eppure i rom di via Idro e quelli degli attuali campi sono stanziali da vent’anni. La verità è che il concetto di campo è creare di fatto un ghetto. Bisogna invece distinguere il cittadino onesto da chi delinque e quindi deve essere punito».
Che non tutto fili per il verso giusto, lo ha sottolineato anche la consigliera comunale Carmela Rozza, che ha denunciato «un grave atto intimidatorio in via Bellini 11, al Giambellino, da parte di funzionari del Comune che hanno fotografato i cartelli esposti dagli inquilini, minacciandoli di essere accusati del reato di discriminazione».
Lo scorso sabato, infatti, gli abitanti di via Bellini 11, avevano affisso alcuni manifesti con la scritta: «Hanno fatto entrare nelle case popolari a loro assegnate i rom di Triboniano. Lo hanno fatto stanotte, di nascosto, trattandoli come ladri. Per lamentele chiamare Salvini, Moratti, Maoioli e Maroni. Lo hanno deciso loro».
(da “Il Corriere della Sera“)
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